Peluqueria “La Epoca” – Buenos Aires – Guayaquil 877

PUBBLICATO IL 21 Febbraio 2009

Questo post e’ “in cantiere” da quando abbiamo trovato “La Epoca” e finalmente trovo il tempo di scriverlo.
Quante persone vanno a Buenos Aires e si imbottiscono di stage, corsi collettivi, individuali, lezioni private, 4 milonghe ogni sera (perche’ chi ne fa solo 3 e’ troppo “out”)… Tangodipendenti? Mah!… forse… ma siamo al limite dell’ossessione e della malattia…

Quante cose ci sono invece che andrebbero rispolverate ed assaporate con la giusta calma…

Ecco che, per caso, parlando con un “amico” tanguero incontrato in una milonga… seduti allo stesso tavolo, tra una tanda e l’altra non so neppure piu’ di dove fosse ne’ che lingua parlasse… ma dopo un po’ mi guarda e dice qualcosa come… “Non devi perderti assolutamente questo : ” e mi descrive un posto, una peluqueria (ndr: un barbiere) dove il tempo si e’ fermato a 40, 50 anni fa… tutto e’ d’epoca… Si puo’ visitare sempre… ma ogni venerdi, dalle 17 alle 19 si riuniscono un gruppo di persone (e’ anche un’associazione culturale) per cantare e recitare, canzoni e poesie… esibirsi per pochi amici… per ricordare il passato… Guaiaquil 8?? e’ quello che mi ricordo… ma la quadra ‘ quella… e si chiama “La Epoca”… non e’ difficile… vai al capolinea del subte A poi….. e mi descrive la strada… degno di un qualsiasi argentino portegno che si fa in 4 per aiutarti.

Grande colpo di fortuna incontrare questa persona che probabilmente mai piu’ vedro’… la ringraziai prima ancora di sapere cosa avrei visto… era stato molto gentile e qualcosa mi diceva che l’informazione era molto “succulenta”. Chissà se un giorno leggerà questo post… difficile perche’ non parlava italiano… ma lo ringrazio lo stesso, ancora una volta… per averci dato la possibilità di conoscere qualcosa di unico.

Partiamo quindi il venerdi successivo alla ricerca di questo luogo misterioso… Subte A fino al capolinea (che gia’ e’ uno spettacolo di per se’ essendo ancora con i vagoni in legno… la prima linea metropolitana di Buenos Aires… e’ rimasta cosi’ com’era… ) qualche richiesta di informazione ai sempre gentili e disponibili passanti e la troviamo… restiamo senza parole.

Il tempo si e’ fermato davvero. Tutto e’ come era una volta. Un locale piccolo… ci staranno 30 persone… forse 40. C’e’ la peluqueria… (quasi quasi mi farei tagliare i capelli… ma… manca la materia prima… 😉 con tutti gli strumenti di una volta… Le vetrine sono piene zeppe di cimeli… nulla di “moderno” si scorge all’interno. Il telefono di una volta… che scopriremo dopo un po’ perfettamente funzionante… (si vede anche nel video…)

Qui si ritrovano ogni venerdi, per due ore, alcune persone… e ben pochi turisti… (eravamo gli unici… il venerdi successivo abbiamo portato due amici italo francesi che frequentavano il nostro corso quindi eravamo in 4). Siamo stati accolti con curiosità ma ci siamo sentiti a nostro agio… (appena entrati , due persone si sono spostate per consentirci di sederci in 4 allo stesso tavolino)… cose davvero d’altri tempi.

30 persone dicevo… tanto di piu’ non ce ne stanno. E quasi la metà si esibisce. Nessuno famoso… gente comune… che ha la passione per le poesie… per le canzoni…. per il piacere di passare due ore insieme.

Eta’ media alta ma qualche giovane (si parla di 40/50) si puo’ vedere… ed e’ la speranza che questa tradizione potra’ continuare anche in futuro.

Dopo tante chiacchiere ecco il video… purtroppo niente videocamera ma la macchina fotografica ha fatto miracoli e si vedono bene molti dettagli. Qui l’importante non e’ cantare bene… recitare bene… ma e’ partecipare… ricordare… dare il proprio contributo. Ed e’ perfettamente in linea con il nostro (mio e di Elena) modo di vedere il tango… non bisogna essere perfetti… ma quello che si fa si deve fare con passione… al meglio delle proprie possibilità… divertendosi.

Alla fine siamo stati chiamati anche noi “sul palco” per contribuire ad uno scambio culturale italo argentino… Per fortuna NON disponiamo di un video con la nostra performance… (anche se lo avessimo “casualmente” subirebbe danni irreparabili)… ma daltronde l’importante e’ partecipare…

Riferimenti per approfondimenti

http://www.flickr.com/photos/adrianadeargentina/3050403677/

http://www.buenosaires.gov.ar/areas/cultura/cpphc/sitios/detalle.php?id=54

Il testo del tango “Bajo un cielo de estrellas” quello del video…

qui –> http://faitango.wordpress.com/2007/09/26/i-tanghi-che-mi-piacciono-bajo-un-cielo-de-estrellas/

Questo e’ un crosspost –> E’ stato leggermente modificato (ho solo tolto un paio di foto…) comunque…

il Post originale è su http://www.tangodipendenti.com/2009/01/peluqueria-la-epoca-guayaquil-877.html

ARTICOLI CORRELATI #

12 commenti

  1. deborah deborah ha detto:

    Complimenti Alessandro per il bellissimo post. Davvero un tuffo nel passato, commovente e divertente. Ho spiato con curiosità tutti gli oggetti nel mobile a parete e mi sono tornati in mente certi pomeriggi dalla nonna… Che privilegio per te essere stato tra quelle pareti, dove immagino aleggi un profumo di dopobarba mescolato all’odore di vecchi mobili e all’aroma del caffè… Grazie per avermi regalato questa breve ma intensa incursione tanguera, sociale e umana.

  2. deborah deborah ha detto:

    Condivido anche il modo tuo e di Elena di vedere il tango, perchè troppe volte ci prendiamo un pò troppo sul serio (io per prima!) invece di lasciarci andare e pensare a divertirci, proprio come sta facendo il cantante di turno nella peluqueria.
    A tal proposito mi torna in mente una poesia di Borges letta proprio ieri sul sito El Conventillo che mi pare calzi a pennello:

    ISTANTES
    Si pudiera vivir nuevamente mi vida
    en la próxima trataría de cometer más errores.
    No intentaría ser tan perfecto… me relajaría más.
    Sería más tonto de lo que he sido;
    de hecho tomaría muy pocas cosas con seriedad..
    Borges

  3. Alessandro Alessandro ha detto:

    Ciao Deborah…

    Bella la poesia di Borges ( questo e’ un altro “passo in avanti” nel tango che piano piano tutti dovrebbero fare… mentre purtroppo il 90% di chi balla, nomi come Borges o Discepolo, giusto per citarne un paio, non dicono assolutamente nulla… prima o poi dovremmo tutti “studiare” un po’… )

    E questo non vuol dire “prendere troppo sul serio” il tango… ma soltanto cercare di conoscerlo un po’ piu’ a fondo.

    Ma accontentiamoci di saper riconoscere tango, vals e milonga… e magari un Di Sarli da un D’Arienzo…

    Per quanto riguarda la Pelucheria ci siamo tornati due volte… la prima da soli… la seconda abbiamo portato due amici conosciuti in Argentina (italo francesi che si vedono anche nel video)…

    Il posto e’ bellissimo e sembra proprio di fare un tuffo nel passato… ogni minimo particolare e’ d’epoca (da qui il nome del centro culturale) conservato con cura e spesso perfettamente funzionante…

    Chi si “esibisce” lo fa per il piacere di farlo… nessun interesse economico… nessuna mania di grandezza… gente semplice per ricordare una cosa che dovrebbe essere semplice… IL TANGO!

    …e’ bellissimo!

    Ps: se qualcuno conosce un posto del genere anche in ITALIA… (dove nessuno ha interessi economici… dove chi si esibisce lo fa per il piacere di farlo e non percepisce alcun compenso… dove un’ ASSOCIAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO E’ V E R A M E N T E senza scopo di lucro e non soltanto un sistema per non pagare le tasse…
    beh… fatemelo sapere!

    pps: Scusate lo sfogo ma ogni volta che mi guardo in giro vedo soltanto gente che usa il tango per “lavoro” e gente che balla il tango per “moda” quindi mi innervosisco vedendo che si e’ persa o meglio non e’ mai esistita in Italia l’anima “Popolare” di questo ballo…

    • Sergio Chiaverini ha detto:

      CARO ALESSANDRO,
      scrivi: “in ITALIA… (dove nessuno ha interessi economici… dove chi si esibisce lo fa per il piacere di farlo e non percepisce alcun compenso… dove un’ ASSOCIAZIONE SENZA SCOPO DI LUCRO E’ V E R A M E N T E senza scopo di lucro e non soltanto un sistema per non pagare le tasse…
      beh… fatemelo sapere!”
      subito!
      giri, giri ma ancora ti sei perso un posto vicino a casa tua la Milonga Brava, http://www.titango.it, Genova St Ilario
      dove esiste un’associazione, come altre di faitango, che dal nov 2001 organizza eventi e milonga settimanale SENZA SCOPO di LUCRO.
      Dove si balla come si vuole, nel rispetto degli altri, dove lo scopo primario è divertirsi.
      DOVE tutto il ricavato da STAGE – MILONGA – FESTE – SCARPE viene reinvestito nella Milonga e nessuno si prende nulla.
      (scusate lo sfogo ma certe frasi, per chi come me e come i ragazzi del direttivo che da anni dedichiamo il nostro tempo gratuitamente per l’associazione, non suonano bene)

      Per il Post invece bello, una chicca, curiosa e sicuramente da vedere, grazie.

      Ciao a Tutti
      Sergio

  4. Maria ha detto:

    Vi capisco molto bene.Sono di natura una persona nostalgica,e sempre piu’ spesso mi ritrovo a pensare che dovrei trasferirmi a Buenos Aires…Saluti
    Munjeca Brava

  5. Giulia ha detto:

    Ecco, brava…
    Vacci, che ti fa bene…

    Si sa che il munjaio al mulino si infarina…

  6. corso di seduzione ha detto:

    NOOOOOOOOOOOOO Che bel tuffo al passato effettivamente a volte è giusto fare delle regressioni a infanti…
    Quando parlo con i miei vecchi compagni di scuola di quello che combinavamo sto sempre benissimo…
    Bisognerebbe realmente gustarsi anche da più cresciutelli momenti da bambino e adolesciente predersi un momento per se stessi :D…big thanks

  7. Maria ha detto:

    Ciao a tutti,volevo farvi partecipi delle mie grandi emozioni, perchè penso che molti di voi mi capiranno.Sabato per la prima volta sono andata a ballare in una Vera Milonga.Il cuore mi batteva a 1000,tutti erano super bravi,e noi che siamo quelli del corso intermedio,ci sentivamo la vergogna addosso . . . poi ci siamo BUTTATI,non so’dove abbiamo trovato il coraggio ,ma è andata!E’bellissimo e si impara tanto anche guardando gli altri ,sognando di diventar presto bravi come loro. Poi è affascinante vedere le donne,che nel tango aquistano fascino, la ricerca dell’abbigliamento,la bellezza dei movimenti dei piedi nelle belle scarpe . . .mi batte ancora il CUORE
    Munjeca Brava

  8. Alessandro Alessandro ha detto:

    Ciao Maria! Che bel messaggio… la “prima volta” non si scorda mai…

    Hai ragione… si impara moltissimo soprattutto ballando e spesso anche semplicemente restando a guardare…

    Mi sorge soltanto un “dubbio”… quale scuola aspetta che i propri allievi arrivino al corso INTERMEDI per incoraggiarli a mettere piede in milonga?!?!

    Mah…

    Io sono dell’idea… 4 lezioni…

    so camminare?

    CONOSCO LE REGOLE? (RISPETTO DELLA RONDA E DEGLI SPAZI ALTRUI…)

    In pista!

    …. con attenzione…. con umilta’…. con i piedi per terra (in tutti i sensi…)

    … IMO ….

  9. Maria ha detto:

    Ciao Alessandro
    voglio fugare il tuo dubbio,la”colpa” di aver partecipato così in ritardo a una milonga,non và attribuita assolutamente nè ai Maestri, nè tantomeno agli altri compagni di scuola(che tanto hanno insistito).Ma è proprio tutta personale,mia e del mio ballerino di TANGO,(El Njnio Bien).Comunque abbiamo rotto il ghiaccio! E infatti venerdì siamo andati in un altro locale,che per l’occasione del 1 maggio organizzava uno spettacolo.Così abbiamo potuto ammirare anche il Tango Nuevo…a presto
    Munjeca Brava

  10. Alessandro Alessandro ha detto:

    E’ una buona notizia che non dipenda dalla scuola…

    In bocca al lupo per le tue prossime esperienze di milonga!

    Qui inizia la vera esperienza tanguera!

    Gustatela!!!

  11. Ho trovato questo post molto interessante 🙂 e poi il tango è davvero meraviglioso!!
    Qualche tempo fa anche io ho scritto un post, questo è il link:
    http://www.homeforhome.it/e-adesso-tango/
    Tornerò presto a leggervi! Alla prossima 😉

Rispondi a Giulia Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*