Il tango e la trasformazione del dolore

PUBBLICATO IL 6 Luglio 2014

 

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di Ines Guidini

Un dolore sussurrato e poi svanito nella storia dove tutto è possibile. Dove regna la magia del tango e c’è anche la forza della trasformazione. E’ stata la nostalgia, come una spina di fine ‘800, a rendere il tango un ballo dall’abbraccio caldo e avvolgente. Ed è la stessa ribellione alla sofferenza che ha acceso l’altruismo nella milonga Solidaria di Livorno, da dieci anni organizzata da Ixnous. L’intero incasso è devoluto ai corsi di teatro, arte e danza destinati ai bambini di strada di Buenos Aires. Una storia possibile, che ha capovolto il destino di vite impossibili.

“Inseguendo una lezione di tango, la prima volta che arrivai a Buenos Aires, mi ritrovai a La Boca nella casa Torcuato Tasso” racconta Carlos, l’ideatore della Solidaria con Alessandra. “La città era piena di cartoneros, dormivano per strada, era gente normale che dopo la crisi economica si era ritrovata nella miseria.  Dentro la Casa Tasso ho conosciuto le storie di Natalia, la maestra di tango, la cui zia era desaparecida durante la dittatura e la nonna era diventata una leader del movimento delle madres de plaza de mayo. Ho conosciuto Maluca, la direttrice della Casa, anche lei perseguitata dai militari e da sempre impegnata per i diritti umani”. Carlos racconta come questa sia stata la chiave per capire Buenos Aires. “La città fortemente ferita era capace di un altruismo incredibile. In quella casa i volontari, gli psicologi e gli assistenti levavano i bambini dalla strada, dal vuoto delle famiglie povere. L’anima vera della città era in questo saper trasformare la miseria in solidarietà. Ho pensato che il tango doveva aiutarli. E tornato in Italia ho cercato Alessandra”.

E come Carlos ha trovato il tango a Buenos Aires e l’ha portato a Livorno, Alessandra dalla terrazza Mascagni lo ha fatto rinascere nei sogni dei bambini de La Boca. “L’associazione è nata con lo scopo della solidarietà, noi già la facevamo con il Popolo Saharawi” racconta Alessandra “Per la milonga Solidaria cominciamo a lavorare a ottobre, nello staff siamo io e carlos con Annalisa, Simona, Eva, Alessia e Domenico”.  I fondi raccolti sostengono il 90% delle attività della Casa Tasso per un anno, tra teatro, danza e disegno per i bambini e assistenza psicologica per le madri. “Non potremmo mai realizzare l’evento senza la collaborazione delle associazioni, stavolta presenti in più di trenta, in buona parte affiliate a Faitango” racconta ancora Alessandra. “Per noi è fondamentale la loro partecipazione perché per la serata sospendono anche le loro attività”.

Lo spartito di Villoldo dedicato a Pietro Mascagni

Lo spartito di Villoldo dedicato a Pietro Mascagni

E la ronda gira da dieci anni sulla Terrazza dedicata a Pietro Mascagni, grande compositore celebre in tutto il mondo, autore de la Cavalleria Rusticana, nato a Livorno a fine ‘800. Nel 1917 Mascagni si trovava a Buenos Aires in tournée quando conobbe Villoldo, compositore di tanghi come il celebre “Choclo” considerato il primo tango della storia. Villoldo rimase colpito da Mascagni al punto che scrisse un tango dal titolo “Pedro” e glielo dedicò. Per un caso della storia era sempre il 1917 quando si cominciò a costruire la Casa Torcuato Tasso. All’epoca la struttura era nata come mutuo soccorso per gli immigrati italiani in Argentina, in cerca di lavoro, casa e assistenza sanitaria. E come le storie segnate da un comune destino, il tango ritrovato oggi sulla terrazza di Livorno chiude il cerchio come la ronda di un artista.

 

Tutto è possibile nella milonga “solidaria” dunque. Il tango che inizia con la grande bellezza del tramonto sul mare d’inizio estate, capovolge l’ingiusto con il giusto. Sabato 28 giugno è stato possibile unire i mille abbracci della terrazza Mascagni di Livorno con gli amici in diretta video dalla Casa Torcuato Tasso di Buenos Aires. La linea dell’orizzonte è stata superata da una tanda transoceanica scelta da Carlos, seguita alla musica di Francesco Vignale e all’orchestra dal vivo dei Tango Spleen.  E da un’esibizione speciale, che ha mostrato il tango “impossibile” dei trampolieri su “tacchi” alti più di un metro. I due artisti hanno compiuto boleos, ganci e ochos ballando tango, milonga e vals. “Ci vuole connessione, equilibrio e non bisogna mai perdere l’asse” ha raccontato Maurizio, artista di strada e milonguero che ha trascinato l’amico alle prime armi e già più bravo di un milonguero medio. E la notte dei desideri ha continuato a vivere oltre le tre, unendosi insieme al giorno dei sogni.

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HA SCRITTO PER NOI #
Inés Guidini

Sono nata a Buenos Aires e vivo a Roma. Sono giornalista di professione e scrittrice per passione. Il mio motto è "insegui le emozioni e metti il coraggio nelle cose che fai". Ines è il nome di mia nonna che non ha potuto mai ballare il tango. Lo ballo sempre anche per lei

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3 commenti

  1. alessandra carlesi ha detto:

    Inès ti ringrazio moltissimo per il bell’articolo che hai scritto sul nostro evento. Ti chiedo la cortesia, se possibile, di far correggere un errore di battitura: Popolo Saharawi e non Malawi…Si tratta di un popolo di cui si parla molto poco per cui è molto importante che venga citato correttamente.
    Grazie ancora.
    Alessandra
    (ass. Ixnous)

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