Non esistono più le mezze stagioni…

PUBBLICATO IL 15 Ottobre 2007

In questi giorni la frase impazza!
Ci ho pensato: vero o non vero, resta il fatto che le quattro stagioni ci sono, eccome! Se poi per passare da una all’altra, talvolta il tempo fa le bizze…beh! questo è un altro discorso.

Ma oggi non voglio parlare delle stagioni astronomiche, bensì delle quattro stagioni musicali. Quelle uscite dalla mente di Antonio Vivaldi, il nostro genio veneziano, e quelle partorite dall’ingegno della mente, dell’altrettanto nostro, seppur per motivi diversi, Astor Piazzolla.
I due hanno molte cose in comune, oltre al fatto di aver composto le splendide fotografie, quadri musicali, che evocano in noi emozioni e che ci fanno sentire con ogni senso la primavera, con la sua freschezza; l’estate con i suoi profumi; l’autunno, con i suoi colori; l’inverno con il suo candore.
Entrambi sono nati in marzo (nati sotto al segno dei pesci), erano di salute cagionevole, e furono indirizzati all’amore per la musica dai rispettivi padri.
Entrambi ci hanno lasciato, fortunatamente, una ricca produzione; entrambi sono stati inizialmente contrastati per le novità che proponevano, rispetto ai canoni dei rispettivi tempi: il moderno stile operistico di Vivaldi e le innovazioni nel concepire il tango di Piazzolla.
In età matura ci hanno regalato i loro migliori capolavori: fra questi Le quattro stagioni, il primo e Las cuatro estaciones porteñas, il secondo.

Le prime sono quattro concerti per violino, composti nel 1723 e accompagnati dalle parole di quattro sonetti, creati dallo stesso Vivaldi, che spiegano l’andamento della musica. (QUI potete leggerli). Le seconde sono state composte in più fasi, a partire dal 1965 da un ispirato Piazzolla e, purtroppo, abbiamo le bellissime parole di Eladia Blazquez solo per l’inverno.

Che Piazzolla si sia ispirato al capolavoro barocco è chiaro: «Nella mia testa ci sono la musica colta, la classica, e il jazz….”;  che nelle sue stagioni abbia voluto portare la musica della sua città, lo è altrettanto: “….ma nelle mie vene c’è il tango».

E ora un pò di ascolti.

ANTONIO VIVALDI – LE QUATTRO STAGIONI
PRIMAVERA
ESTATE
AUTUNNO
INVERNO

ASTOR PIAZZOLLA – LAS CUATRO ESTACIONES PORTEÑAS
PRIMAVERA PORTEÑA
VERANO PORTEÑO
OTOÑO PORTEÑO
INVIERNO PORTEÑO

Un caro saluto
Chiara

ARTICOLI CORRELATI #

5 commenti

  1. deborah deborah ha detto:

    Bellissime le quattro stagioni! Grazie Chiara per questo bel pensiero. Da ragazzina quando studiavo danza classica ballavo quelle di Vivaldi e quasi 20 anni dopo nel tango mi sono ritrovata a ballare quelle di Piazzolla…un destino.

  2. emanueleemanuel emanueleemanuel ha detto:

    E quando ero giovane io c’era anche Donna Summer con le sue “Four Seasons of Love”…

  3. deborah deborah ha detto:

    Allora di sicuro ho ballato anche quelle, non stavo mai ferma!
    Una domenica da piccola ho iniziato a ballare anche a messa…

  4. dctango dctango ha detto:

    Wow e cos’altro facevi a messa ? Guardavi i ragazzi eh ???

  5. maresi crespi ha detto:

    Sono capitata per puro caso fra queste meravigliose ed avvincenti pagine Le faccio i miei più vivi complimenti e ritornerò a leggerla. Ora Le chiedo un favore: sto preparando uno spettacolo sulle Quattreo stagioni di Vivaldi e Piazzolla, ma non trovo un cd per orchestra di Piazzolla delle 4 stagioni.
    So che hanno fatto anche un spettacolo di danza ed essendo titolare di 5 scuola di danza, mi piacerebbe poter vedere quello che hanno fatto “i grandi”. Vedo che sa tante cose, forse può aiutarmi. Nell’attesa di una Sua risposta la ringrazio anticipatamente e le porgo cordiali saluti. Maresi Crespi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*