Sì, è carina, ma preferisco le versioni più vecchie, anni ’80.
Questo tipo di canzoni fa parte di un’epoca straordinaria del rock argentino, un gruppo di cantanti e musicisti con tanto da raccontare e da dare in una poesia sublime, la maggioranza dei quali di un gruppetto favoloso della provincia di Santa Fe, in particolar modo di Rosario.
Una delle cose che mi ha stupito è stato conoscere argentini in Italia che ascoltavano Rock argentino, andavano in discoteca e non ascoltavano tanghi. Invece ripensandoci è assolutamente comprensibile, i tanghi appartengono a generazioni passate….
Anche i nostri ragazzi ascoltano Rock ovunque vadano..eccetto quei ventenni che ballano tango( ci sono..mio figlio è uno di quelli!!)dunque “alternano”.
Ciao , bbbbello!!!!( ricambio la cortesia)
😀
Credo, ed è una mia opinione personale, che soltanto ora il tango stia “riprendendosi” le anime più giovani. Mi ci metto dentro nel senso che io l’ho sempre ascoltato ma non l’ho fatto la “colonna sonora” della mia vita. Credo siano tappe. Probabilmente ora che sono lontana dal mio “brodo” ne sento di più la necessità, forse per me è un modo di ancorarmi alle mie cose.
Bruna Bianchi è giornalista di Quotidiano Nazionale (Il Giorno- Milano). Balla tango argentino dal 2000. Nel 2004 sono iniziati i suoi soggiorni a Buenos Aires dove ha approfondito le origini…
Francesca Penza, nata nel 1985 in Puglia. Nel 2009 si trasferisce a Roma dove si accosta al tango argentino per puro caso nel 2011. Muove i primi passi presso il…
Silvia Tiddi ha cominciato a ballare tango nel 2006 con Marco Evola e Paola Palaia. Dal 2008 collabora con la scuola di tango argentino milonguero Traspié, occupandosi di organizzazione, comunicazione…
Giovanna Miolli ha studiato filosofia e lavora all’università. Ha vissuto in Italia, Germania e Australia. A ventinove anni ha iniziato a ballare tango, ogni giorno si chiede perché non abbia…
Questo mi ricorda… “Como decía un catalán…voy tratando de crecer y no de sentar cabezaaaaaaa!”
E’ una bellissima canzone!
Grazie mi piace da morire il Charleston. Un musicista argentino, Adolfo Carabelli ne ha fatti diversi, oltre a tanti tanghi, naturalmente…..
Clicca su questo link e potrai ascoltarla http://www.youtube.com/watch?v=aUesKxY7CPI
Carina, è rock ! Rockettaaaaaara !!!
Sì, è carina, ma preferisco le versioni più vecchie, anni ’80.
Questo tipo di canzoni fa parte di un’epoca straordinaria del rock argentino, un gruppo di cantanti e musicisti con tanto da raccontare e da dare in una poesia sublime, la maggioranza dei quali di un gruppetto favoloso della provincia di Santa Fe, in particolar modo di Rosario.
Una delle cose che mi ha stupito è stato conoscere argentini in Italia che ascoltavano Rock argentino, andavano in discoteca e non ascoltavano tanghi. Invece ripensandoci è assolutamente comprensibile, i tanghi appartengono a generazioni passate….
Anche i nostri ragazzi ascoltano Rock ovunque vadano..eccetto quei ventenni che ballano tango( ci sono..mio figlio è uno di quelli!!)dunque “alternano”.
Ciao , bbbbello!!!!( ricambio la cortesia)
😀
Credo, ed è una mia opinione personale, che soltanto ora il tango stia “riprendendosi” le anime più giovani. Mi ci metto dentro nel senso che io l’ho sempre ascoltato ma non l’ho fatto la “colonna sonora” della mia vita. Credo siano tappe. Probabilmente ora che sono lontana dal mio “brodo” ne sento di più la necessità, forse per me è un modo di ancorarmi alle mie cose.
Sicuro che è così !