Astor Piazzolla

Tre incontri per un ritratto

PUBBLICATO IL 10 Dicembre 2021

Tre conferenze dedicate a Astor Piazzolla con Marco Castellani e Franco Finocchiaro ospitate dalla Biblioteca Sormani di Milano il 14,  17 e 22 dicembre ore 18.00.
Ingresso libero da prenotare sul sito dell’applicazione Affluences all’indirizzo: www.affluences.com/biblioteca-sormani

Martedì 14 dicembre, ore 18.00
I TURBAMENTI DEL GIOVANE ASTOR

Marco Castellani

Molto è l’inchiostro versato sugli studi che Astor Piazzolla ha fatto sotto la guida di Nadia Boulanger nella Parigi del 1954, come molte sono le lacrime di rabbia versate dall’aspirante compositore sugli esercizi di contrappunto a quattro voci che la sacerdotessa della musica occidentale, maestra di Leonard Bernstein, Aaron Copland, George Gershwin e Quincy Jones, gli assegnava per casa. Ma dalla controllata e ricontrollata agenda della Boulanger risultano soltanto dodici lezioni di tre ore ciascuna: una bazzecola, da cui però sono scaturite implicazioni decisive. E’ stata Nadia Boulanger, infatti, a rivelare a Piazzolla il suo destino: quello di essere, volente o nolente, un musicista di tango.
Mercoledì 22 dicembre, ore 18.00

NUOVO MA TANGO: ARCHETIPI E POLISEMIA

Franco Finocchiaro

Piazzolla ha raccolto tutti gli oggetti musicali che hanno caratterizzato il linguaggio dinamico del tango, custodendoli come i pilastri essenziali su cui fondare la propria evoluzione, aperta a complessità eterodosse che interpretando il rinnovamento del genere hanno saputo connettersi con il suo passato remoto. Attraversando le più fastidiose perfidie con incrollabile acribia e immaginazione dionisiaca, il luminoso periodo di formazione si è risolto nella configurazione di un’identità stabile che ha ideato le opere superbe della maturità, dove la radice popolare del tango è distillata in una poetica universale irriducibile al caratteristico.
Venerdì 17 dicembre, ore 18.00

GRANDMASTER ASTOR & THE FURIOUS FIVE

Marco Castellani

Astor Piazzolla forma il suo primo quintetto nel 1960, portando così il tango alle sue estreme conseguenze. Cinque strumenti solisti che cantano il corpo elettrico della città con una potenza di fuoco inaudita, una ricchezza melodica, ritmica, armonica senza precedenti e un sound finalmente all’altezza dei tempi. Negli anni in cui il tango non sa più che farsene delle maestose macchine orchestrali dell’epoca d’oro, il quintetto viene a indicare le nuove strade da percorrere.
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