Reportage su Geo

PUBBLICATO IL 6 Febbraio 2008

L’ottimo Maniacus, da gran viaggiatore e uomo di mondo qual è, mi ha seganlato che sul mensile “Geo-Una nuova immagine dal mondo” il n 26 di febbraio, è inserito un bel reportage sull’Argentina e sul tango. Da brava Nonna Papera ho mandato il mio fido assistente Ciccio, fra un pisolino e l’altro, a comprarmi la rivista nell’edicola più vicina. Io dovevo preparare le castagnole per il carnevale, pulire la stalla … mica posso fare tutto da sola!

Geo di Febbraio

Devo dire un bel reportage: quasi 50 pagine, e non solo foto. Un pò di luoghi comuni non possono mancare, soprattutto quando si parla di tango, ma ci si trovano anche cose interessanti. Come spiega Fiona Diwan, il direttore di Geo nell’editoriale, “L’Argentina è un paese rinato dall ceneri di una crisi che nel 2001-2002 la portò nel più profondo baratro economico, polverizzando insieme ai bond argentini, anche l’ottimismo, la fiducia, la voglia di videre. Oggi BsAs è tronata una città pulsante, il cuore di una riscossa economica che ha per protagonisti l’acciaio, il turismo e l’agricoltura, specie per la produzione della soia [purtroppo tutta OGM  🙁 – Nd N.P.)], l’oro verde che ha trainato il boom di cui l’Argentina è il terzo produttore mondiale

Si parla poi anche del tango, anche se non con termini del tutto appropriati, ma che comunque rendono l’idea: “Persino il più classico dei simboli del paese, il tango, sembra essere in preda a un nuovo vigore: insieme alle vecchie milonghe délabré, anche i marciapiedi del quartiere La Boca tornano ad affollarsi di giovani bairensi, dilettanti e protagonisti del paso doble che, in jeans e maglietta o in abiti da tanguero, riscoprono una tradizione che sembrava armamentario per turisti o vecchi nostalgici. Del resto si sa, ogni nazione, dopo una grande crisi, sente il bisogno di ricompattarsi, di ritrovare un passo comune con cui reagire. Il boom del tango va letto soprattutto in questa direzione, nella voglia che gli argentini hanno oggi di ritrovare un’identità amaccata e ferita.
Sarà vero? Mi piacerebbe sapere cosa ne dicono gli amici che stanno spesso oltre oceano 🙂

Poi si parla del turismo: “Mentre BsAs viene ridisegnata da celebri architetti (Philippe Starck e Norman Foster, solo per citarne alcuni), milioni di turisti vengono attratti dal peso favorevole, affollando gli alberghi e i negozi di Recoleta, il quartiere dello shopping di lusso. Ex sobborghi industriali come Puerto Madero vengono trasformati in barrios alla moda e ovunque scoppia la movida culturale che ha per protagonisti cineasti, stilisti, grandi chef, autori di teatro la cui produzione di pièce supera perfino quella dei teatri di New York“.

Ma c’è posto anche per l’altra Argentina: “In questo dossier non c’è solo Baires, la città che non dorme mai. Troverete anche i grandi orizzonti della Patagonia, i paesaggi della pampa sterminata, la maestosità dei fiumi, le falesie del Perito Moreno, il monumento naturale che è una delle grandi riserve d’acqua del Pianeta“.

Per concludere “un invito a salpare verso il leggendario Stretto di Magellano. Un invito a sognare l’abbraccio di una sensuale milonga“.

Che ci fate ancora a casa! L’edicola vi aspetta! Un bel viaggio a soli 3 euro e novanta! 😉
Un caro saluto
Chiara

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