Blanca e le niñas viejas

di Patrizia Rinaldi

PUBBLICATO IL 28 Febbraio 2022



Blanca e le niñas viejas è il 5° romanzo nato dalla
 penna dell’autrice Patrizia Rinaldi dedicato a Blanca, l’investigatrice ipovedente, protagonista anche della serie Tv omonima, la cui prima stagione realizzata da Lux Vide e Rai Fiction è andata recentemente in onda su Rai1.
Blanca in questo nuovo capitolo si ritrova a indagare sull’omicidio di due non più giovanissime ballerine di tango e per trovare il colpevole di questo duplice omicidio deve “entrare” nel mondo delle scuole di Tango Argentino, ambiente in cui tra milonghe e intrighi si delinea il delitto.

L’autrice Patrizia Rinaldi ci ha raccontato in un’intervista le novità di questo ultimo romanzo, edito Mondadori, uscito in libreria a Gennaio 2022.

Qual è il tema centrale di questo capitolo della storia di Blanca?

In questo nuovo romanzo ho scelto di affondare ancora di più la trama nel territorio dei Campi Flegrei, un insieme di caldere pericolose nella periferia occidentale di Napoli. Proprio in questo scenario, in una palestra di periferia, vengono ritrovati i corpi senza vita delle due talentuose ballerine di tango Carminia e Berenice, impressi in una posa crudele e artefatta che imita proprio un passo di danza.
L’indagine di omicidio non è direttamente sotto la giurisdizione di Blanca che lavora nel commissariato di Pozzuoli, ma la sorella di una delle due vittime è il magistrato che l’ha aiutata nell’adozione della figlia Ninì e le chiede quindi di prendersi carico delle indagini.
Blanca deve a questo punto imparare a ballare tango e per trovare il colpevole dovrà imparare a fidarsi non solo dei suoi “passi”.  Affascinata dalla storia delle due donne assassinate che già nel loro nome hanno cenni di romanzo, decide di fare “vivere” ancora le due sensuali ballerine che non si erano arrese all’inesorabile scorrere del tempo. Questa indagine come anche le precedenti, non è mai lontana dal suo mondo interiore, e la condurrà in un vero e proprio percorso di conoscenza di sè stessa.

Blanca quindi inizia a ballare il tango argentino per indagare sull’omicidio delle due ballerine uccise, ma cosa scopre di sé grazie all’incontro con il tango?

Blanca abituata da sempre a vedere solo ombre, scorge la sfumatura malinconica e struggente del tango, che ricorda nella musica la sesta napoletana, la nota dello struggimento, ricca di una malinconia che non dispera. Percepisce in pieno il sapore struggente del Tango e il suo essere mondo della sensazione.
Il tango si balla ad occhi chiusi e con tutto il corpo.
Il suo personaggio è ben inserito in questo mondo, è determinato, ha imparato ad usare le sue debolezze trasformandole in forza. Ma nel ballo Blanca incontra anche alcune difficoltà; lei che da sempre si fida solo dei suoi passi adesso invece deve affidarsi al maestro che le insegna l’abbandono.
Blanca per la prima volta dovrà affidarsi a passi non suoi, dovrà superare questo ostacolo e ci riuscirà, percependo fino in fondo la bellezza del ballo.

Come scrittrice cosa ha imparato da questa incursione NEL TANGO?

Per scrivere questo ultimo romanzo mi sono documentata attentamente sul tango grazie a maestri e ballerini, leggendo inoltre “Lezioni del tango” di Borges che abbatte ogni possibile clichè e stereotipo.
Mi sono appassionata al tango, purtroppo a causa del covid non è stato possibile partecipare direttamente ad una milonga o a una lezione, ma quello che ho percepito è stato il forte senso di complicità e la meritocrazia che nella contemporaneità latita, ma nel tango esiste.
Nel tango c’è questo dato meraviglioso e rivoluzionario che il merito e l’abilità del gesto tecnico sono più importanti dell’avvenenza giovanile, si annienta così il passare del tempo.
Inoltre si percepisce nel modo di invitare a ballare una donna, il rispetto nei suoi confronti, l’importanza del suo consenso, il suo ruolo non passivo. Il tango non è solo un gioco di lustrini ed equivoci, è una disciplina che va oltre gli stereotipi spesso veicolati. Anche per Blanca la possibilità che nasce dal tango, si estende, diviene crescita personale contagiando gli altri aspetti della vita.
In molti, dopo aver letto il libro, hanno ammesso che gli è venuta o gli è tornata la voglia di riprendere a ballare il tango.

Blanca è diversamente abile, ma questo non le ha impedito di essere una donna affermata e libera. Un esempio..

Blanca è una donna complessa, non senza fragilità. Io racconto di una donna che ha fatto fatica a raggiungere la sua autonomia, ma che è riuscita ad affermarsi, ci tenevo che il personaggio avesse un ruolo istituzionalizzato. Blanca, dopo un percorso all’estero torna infatti a Napoli con un forte bagaglio di consapevolezze e anche se, inizialmente accolta con scetticismo per il suo limite, riesce immediatamente ad essere riconosciuta e rispettata per il suo valore. Fa piazza pulita degli stereotipi che la vogliono identificare solo con il suo limite, è certo una donna con delle fragilità e insicurezze, ma che non le hanno impedito di raggiungere un posto di rilievo.
Dopotutto nei romanzi si fa quello che si vuole, si sceglie la realtà che raccontiamo e, come lo scrittore Massimo Carlotto docet, i noir sono uno specchio fedele della società.
Per questo ho ritenuto opportuno sottolineare con l’eccezione di Blanca una normalità che invece comporta solo eccezioni femminili nei ruoli di potere.

 

 

BIOGRAFIA
Patrizia Rinaldi è laureata in Filosofia, vive e lavora a Napoli. Partecipa dal 2009 a progetti letterari presso l’Istituto Penale Minorile di Nisida. Ha pubblicato, tra gli altri, con El, Giunti, Lapis, Sinnos. È stata tradotta in vari Paesi. Per le Edizioni E/O ha pubblicato Tre, numero imperfetto (tradotto negli Stati Uniti e in Germania), BlancaRosso caldoMa già prima di giugno (Premio Alghero), La figlia maschio e La danza dei veleni (cinquina Premio Scerbanenco). Nel 2016 ha vinto il Premio Andersen Miglior Scrittore, il maggiore riconoscimento italiano di letteratura per ragazzi. Dai libri dedicati a Blanca Occhiuzzi è stata tratta la serie tv Rai Blanca.

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