A Firenze il Conservatorio Luigi Cherubini ha aperto le porte al tango

PUBBLICATO IL 11 Maggio 2022

Il tango trova finalmente spazio al Conservatorio e FaiTango sostiene questa esperienza nella convinzione che ciò farà crescere la conoscenza e l’approfondimento della musica rioplatense. Lunedì prossimo, 16 maggio alle ore 18, nella prestigiosa sede del Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze si conclude infatti con un concerto il Laboratorio di musica d’insieme ad indirizzo tango, curato da Fabrizio Mocata.

Sette formazioni, tra trii, quartetti, quintetti e ottetti, presenteranno il frutto del loro lavoro ed al termine verrà attribuita una borsa di studio messa a disposizione da FaiTango. La commissione giudicatrice sarà composta da docenti Daniela De Santis, Ivano Battiston, Fabrizio Mocata e dal Presidente di Fai Tango, Ettore Terzuoli.

Il corso è stato promosso dal Dipartimento di Strumenti a tastiera e percussione, coordinato dal professor Giampaolo Nuti.

Per Fabrizio Mocata – pianista e musicista che il mondo tanguero conosce benissimo per la sua ricca e poliedrica attività che dall’Italia lo porta spesso in giro per il mondo – questo corso rappresenta un’importante tappa che, proprio nel conservatorio dove ha studiato, vede aprirsi prospettive di collaborazione tra il mondo accademico musicale per eccellenza ed il tango.

Il corso ha permesso agli alunni che hanno partecipato di conoscere ed apprendere alcuni elementi di interpretazione e forme stilistiche peculiari del genere. Sono state spiegate le caratteristiche delle principali orchestre che hanno caratterizzato l’evoluzione del tango, analizzando il modo di portare il tempo, il fraseggio e le dinamiche. Per quanto riguarda il repertorio vocale si è voluto accostare il brano più celebre di Carlos Gardel (creatore del tango canción) con il brano che ha segnato l’inizio di una nuova era del genere. Durante il concerto si ascolteranno quindi diversi momenti stilistici differenti, legati ai momenti storici e sociali che hanno accompagnato lo sviluppo di questa musica. Un concerto che offre l’idea dell’importantissimo bagaglio culturale che questo genere ha, tanto da essere recentemente dichiarato dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità.

Tra le tante influenze anche quella dell’emigrazione italiana verso Buenos Aires e Montevideo, e la presenza di molti termini italiani nel “lunfardo”. I cognomi italiani di moltissimi autori e poeti del tango sono testimoni di questo apporto, che si sente profondamente nella melodia e nella poetica della nostalgia, dell’assenza e del ritorno.

Per FaiTango la partecipazione a questa esperienza, sottolineata da un interessante confronto tra il Presidente Terzuoli ed il direttore del Conservatorio Giovanni Pucciarmati improntato a delineare le possibili prospettive, è un’ulteriore testimonianza dell’impegno a far crescere l’attenzione alla cultura tanguera in tutte le sue declinazioni ed alle possibilità di nuove opportunità di produzione artistica e, perché no, anche di lavoro che la formazione specifica di nuovi musicisti potrà rappresentare.

ARTICOLI CORRELATI #

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*