TRE DONNE DI TANGO

Racconto di Pablo Helman

PUBBLICATO IL 20 Settembre 2023

Per sempre

Inverno a Buenos Aires, poca gente nelle strade, poca gente nel locale.

 Confiteria Ideale, un classico di ogni notte porteña…

Lui si avvicinò, appoggiò il ventaglio sul tavolo, vestito gessato grigio scuro con minuscole righe blu, fazzoletto combinato nel taschino.

Molto più vicino agli ottanta che ai settanta, stile, signorilità frutto di chilometri e chilometri di piste di tango, sicuramente un passato da professionista…

Si rivolse alla donna seduta accanto a me e con classe infinita disse:

  • Gentile signora posso avere il piacere di compartire questa tanda di Don Anibal Troilo con Lei?

             La risposta fu immediata

  • Gentilissimo, la ringrazio infinitamente, ma nei miei 50 anni di tango ho avuto un solo ballerino.

            Un attimo di pausa, due sguardi che si incrociano, si mescolano, milioni di situazioni, di esperienze passano alla velocità della luce nei pensieri profondi di due vite vicine al crepuscolo.

  • Signora, è stato un piacere e un onore conoscerla.

Raccolse il ventaglio dal tavolo e si allontanò con passo sicuro, orgoglioso….

Guardai la donna accanto a me, forse uno strano luccichio negli occhi tradiva la mia emozione… Quella donna era mia madre…

 

Alba Chiara

Quegli occhi, forse un po’ poco sinceri, occhi chiari, ingenui ma non troppo, occhi chiari che si incrociano con i miei, si alza per venirmi incontro in un angolo della pista; è bella, sinuosa, forse vestita un poco all’antico, scarpe non troppo alte, vestito scuro che copre tutto ma che a me fa immaginare tutto… Sono colpito, estasiato dalla sua semplicità, balliamo una tanda, due, tre..

Balliamo in un abbraccio senza parole, senza domande e senza risposte…

Ci baciamo noi dentro la pista e tutto il mondo fuori…

Usciamo ancora abbracciati, parcheggio la macchina davanti a casa sua…

Ora si, posso ascoltare la sua voce:

  • Mi amor prima di salire, me la dai una mancia…150 euro

Prendo il portafoglio, salgo, notte indimenticabile, luna, stelle che brillano nel cielo e Tango.

Gelosia

Fernando e Chiara, erano una bella coppia, da sette anni condividevano letto, amicizia, lavoro, tempo libero, preoccupazioni e speranze, ma soprattutto avevano una passione comune: il tango.

Ognuno nella sua città aveva iniziato a muovere i primi passi al ritmo di questa musica e insieme crescevano, ora non c’era più fine settimana senza milonga, non più vacanze senza festival tanghero. Il tango aveva cambiato la loro vita per sempre.

L’accordo è chiaro, alla milonga si va insieme, balliamo qualche tanda fra di noi, è tutte quelle che ci capitano con altri ballerini.

Quella sera a “Villa dei Mulini” regnava un ambiente magico: il fiume che scorre, la pista circondata dal verde rigoglioso, il cielo stellato, il profumo della primavera e la colonna sonora dei bandoneon…

 

Un abbraccio confidente, premuroso, consapevole li unì per tutta la durata della prima tanda.

Ora sono seduti ed aspettano quell’incrocio di sguardi, quella mirada che apre le porte di altre braccia, altri respiri, altri odori, altri cuori, altri momenti, situazioni che quasi sempre dimentichiamo dopo pochi attimi, ma che in rare situazioni ci aprono le porte del paradiso, o dell’inferno…

 

Fernando la vide e lei vide Fernando…e ballarono una, due, tre tande…

Lei era leggera, sinuosa nel suo vestito aderente…Se lui eseguiva un passo lei lo seguiva con una eleganza, uno stile così distinto, raffinato ma gentile che lui si doveva fermare per respirare e guardarla…

Il tempo passò e tornò a sedersi vicino a Chiara che lo aspettava impaziente.

“Era un’amica che non vedevo da tempo, non avevo idea che ballasse così…” dice Fernando, sicuro e orgoglioso di sé stesso …

Per Chiara fu solo una sottile gelosia, qualche sospetto mai espresso e presto dimenticato e quella notte “furono solo baci, furono solo fiordalisi” …

 

Il tempo passò, l’arrivo dell’estate, la pelle abbronzata, i vestiti che lasciano poco all’immaginazione, la milonga nel terrazzo sul mare, il sudore, gli odori dei ballerini che si mescolano creando ribrezzo o incontrollabili passioni…

Quella notte Chiara incrociò gli occhi scuri, tenebrosi di un ballerino sconosciuto e ballò due, tre tande…Chiara ballò come mai prima.

Quando tornò Fernando la aspettava pieno di rabbia, di gelosia e chissà in quale rancore represso, ma quella notte furono sceneggiate ed urla, e quello che fu una storia di amore divenne parte del paesaggio, dei ricordi che non torneranno più.

Quello che noi amici di Chiara non capiremo mai è che da quel momento Chiara è diventata più bella, spensieratamente felice e continuiamo a chiederci: perché Chiara ride invece di piangere?

 

 

Tre storie di tre o più tande con gli stessi ballerini, tre storie estreme solo per dire che nel tango non esistono regole come non esistono regole nel sesso, che ogniuno balla come vuole, con chi vuole, e tutto il tempo che vuole… Ogni uno dentro i fatti suoi cerca i propri attimi di felicità.

L’amore può nascere in una tanda, in tre, in dieci, può non nascere mai, anche dopo mille tande, e può anche capitare che nasca e muoia con il finire di una sola tanda.

Alla domanda quante tante si ballano con lo stesso uomo o la stessa donna non esistono risposte, il tango nella sua essenza è semplicemente “Libertà”.

 

Pablo Helman

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