Mancano meno di quattro settimane al 29 Marzo, quando, a Torino, presso il Teatro Astra, alle ore 13, si aprirà ufficialmente la seconda edizione del Premio Tango&Danza Under 35.
L’organizzazione è curata da ACSI Settore Tango e ACSI Nazionale, in collaborazione con Atelier B Tango Danza, rappresentato da Angelica Bevilacqua, e promosso da Clave Loca, Gyrotonic Torino, Fortino asd e Faitango. Il concorso nasce con l’obiettivo di avvicinare i giovani danzatori al Tango, invitandoli a esprimere, con la tecnica di danza che stanno studiando, le emozioni che questa musica suscita in loro. Le iscrizioni sono aperte fino al 24 marzo.
A rendere ancora più speciale questa edizione è la partecipazione di tre coppie di insegnanti di alto livello nel mondo del Tango, che non solo saranno Testimonial del concorso, ma faranno parte anche del premio dedicato ai vincitori.
Per approfondire il significato di questa iniziativa, abbiamo parlato con Angelica Bevilacqua, fondatrice di Atelier B Tango Danza e ballerina professionista, diplomata presso l’Universidad Nacional de Artes di Buenos Aires (U.N.A), Dipartimento di Tango, sotto la guida del coreografo Leonardo Cuello.
Qual’è lo scopo di questo concorso?
A. Bevilacqua: Con questo premio si vuole invitare i giovani danzatori italiani ad avvicinarsi al Tango come manifestazione artistica e danza riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio culturale dell’umanità. In Italia questo genere è ormai molto noto ma è conosciuto principalmente come ballo sociale e generalmente viene conosciuto e praticato in età adulta. Con questa manifestazione vogliamo invitare i giovani danzatori che già conoscono questo genere o no a scegliere un brano di Tango ed esprimere con la tecnica di danza che stanno studiando le emozioni che questa musica suscita in loro.
Quali sono i requisiti per partecipare al concorso?
A. Bevilacqua: “L’unico requisito fondamentale è avere una formazione nella danza.
Per formazione accademica si intende lo studio formale di discipline come danza classica, contemporanea, moderna o anche hip-hop, freestyle, street dance e danze urbane, in scuole di danza riconosciute o licei coreutici.
Per chi invece viene dal Tango, è necessario frequentare regolarmente corsi in una scuola di Tango. In questo caso, i partecipanti possono scegliere tra due categorie: Tango Salón, basato sull’improvvisazione, e Tango Escenario, che prevede una coreografia.
L’età massima è 35 anni, ma se ci saranno partecipanti under 18 verrà valutata una categoria Junior.”
Come si effettua l’iscrizione e quali materiali devono essere inviati?
A. Bevilacqua: “L’iscrizione avviene tramite l’invio di alcuni documenti via e-mail all’indirizzo b.tangodanza@gmail.com:
- Modulo d’iscrizione compilato (con firma del genitore per i minorenni)
- Copia del bonifico della quota d’iscrizione
- Copia del tesseramento ACSI (se non si è già tesserati, è possibile farlo all’atto dell’iscrizione)
- Documento di identità valido
- Musiche in formato MP3″
Per iscriversi subito, basta cliccare qui!
I Testimonial: Chiara Benati e Andrea Vighi
Il Premio Tango&Danza Under 35 non è solo una competizione, ma anche un’opportunità di crescita per i giovani danzatori. A testimonianza di questo spirito, Chiara Benati e Andrea Vighi mettono a disposizione la loro esperienza per accompagnare i vincitori in un percorso di formazione.
Consolidati professionisti del Tango, il loro lavoro è caratterizzato da una grande attenzione alle sinergie della cultura tanguera, con un insegnamento improntato alla coerenza e all’accoglienza.
Come vi siete conosciuti e come avete iniziato a ballare insieme?
Chiara Benati:Ci siamo incontrati nel 2010 grazie ai nostri genitori: mia mamma e il papà di Andrea lavorano nello stesso settore e, sapendo che entrambi ballavamo, ci hanno fatti conoscere. Tuttavia, abbiamo iniziato a ballare insieme solo nell’estate del 2011. All’epoca io praticavo il latino americano, ma non avevo esperienza con il Tango, mentre Andrea lo praticava già da anni. Lui ha deciso di fidarsi del consiglio di suo padre e di iniziare a ballare con me, nonostante la differenza di esperienza tra di noi.
Qual è stato il vostro percorso di formazione nel Tango?
Il latino americano ci ha fornito una solida base di tecnica e disciplina, che ci ha permesso di affrontare il nostro percorso nel Tango con serietà e determinazione, impegnandoci al massimo per raggiungere i nostri obiettivi. I nostri genitori ci hanno sempre sostenuti, portandoci in tutta Italia e in Europa per studiare con i migliori maestri e partecipare a gare. Ogni weekend, partivamo da Bologna per allenarci con insegnanti italiani e internazionali, e durante la settimana dedicavamo almeno due ore al giorno di allenamento di Tango. Inizialmente ci siamo concentrati sul Tango Escenario, dato il nostro background e la nostra giovane età (io avevo 13 anni e Andrea 17), e venivamo frequentemente chiamati per esibirci in contesti che richiedevano proprio questo stile. Con il tempo, però, abbiamo cominciato ad apprezzare anche il Tango de Pista, soprattutto dopo che io sono diventata maggiorenne e abbiamo iniziato a frequentare più assiduamente le milonghe. In quel contesto, la passione per il Tango è cresciuta, permettendoci di entrare in connessione più profonda con la musica e con i corpi.
Parlateci della vostra scuola: quale filosofia guida il vostro insegnamento?
La nostra scuola si chiama Tango Feliz, e per noi le lezioni di gruppo devono essere un momento di svago e divertimento, dove gli allievi imparano in un ambiente piacevole e accogliente, come piace a noi. Abbiamo creato un programma che si chiama “Percorso Esperienza Tango”, un metodo strutturato che abbiamo sviluppato nel corso degli anni. Il percorso è suddiviso in 4 livelli: TF1, TF2, TF3, e TF4, e ogni livello si concentra in modo progressivo sugli elementi principali e secondari del Tango. La tecnica è al centro del nostro insegnamento, poiché i passi servono ad ampliare il repertorio degli allievi, ma ciò su cui ci focalizziamo maggiormente è il “come” si sviluppano le varie combinazioni, piuttosto che la forma. La musicalità è altrettanto fondamentale e viene approfondita mano a mano che si avanza nei livelli. Nonostante le classi siano collettive, dedichiamo sempre attenzione e correzioni individuali a ogni allievo. Fino al livello TF3, riteniamo essenziale il cambio di coppia durante le lezioni, per evitare che gli studenti si abituino a una guida o risposta specifica e per aiutarli a migliorarsi nel ballo con diverse persone.
Abbiamo poi due livelli special, ovvero il TFC il corso coreografico e il TFVM, un corso in cui ci dedichiamo al Vals a alla Milonga.
Cosa vi ha spinto ad aderire a questa iniziativa come testimonial?
Crediamo nel progetto Tango&Danza, che mira ad avvicinare i giovani under 35 a questa danza in modo stimolante. Pensiamo che questo tipo di iniziativa possa motivare i giovani a fissarsi degli obiettivi e a migliorarsi. Spesso, infatti, i giovani sono più inclini a mettersi in gioco, e infatti se noi non avessimo avuto la possibilità di partecipare a gare, contest ed esibizioni, non siamo sicuri che avremmo continuato a ballare il Tango limitandoci solo alle milonghe.
Un consiglio ai partecipanti?
Mostrate chi siete senza paura. Quando ballate, non nascondetevi, ma usate il Tango come mezzo per esprimere la vostra personalità e farvi conoscere. Connettetevi con il vostro partner e non stancatevi mai di imparare. Ascoltate sempre i consigli di chi ha più esperienza, perché da ogni persona si può trarre qualcosa di utile.
Quale valore vedete nel portare il Tango all’attenzione dei giovani danzatori?
Portare il Tango all’attenzione dei giovani è di grande valore, poiché consente loro di entrare in contatto con una danza che non solo è una forma di espressione artistica, ma rappresenta anche una tradizione culturale ricca e profonda. Il Tango, con la sua storia e la sua intensità emotiva, permette di comprendere meglio le dinamiche di connessione e comunicazione tra i partner. Inoltre, incoraggia la creatività, l’ascolto reciproco e il rispetto, soprattutto nei confronti delle donne. È anche un mezzo attraverso cui esplorare la propria identità e sviluppare uno stile personale, che è un aspetto fondamentale della crescita artistica e umana di ogni giovane danzatore.
Barbara Savonuzzi
Il Premio Tango&Danza Under 35 si avvicina sempre di più, e con esso l’opportunità per tanti giovani danzatori di esplorare il Tango in tutte le sue sfumature. La presenza di testimonial come Chiara Benati e Andrea Vighi conferma l’importanza di creare un ponte tra esperienza, passione e nuove generazioni.
Non perdete il prossimo appuntamento del 12 marzo, dove vi sveleremo i secondi testimonial di questa edizione e, insieme ad Angelica Bevilacqua, approfondiremo le tematiche legate al concorso. Continuate a seguirci!
Barbara Savonuzzi