Domenica 25 maggio 2025, la città di Scandicci ospiterà “IL SOGNO”, un evento unico nel suo genere: 6 ore di tango no-stop con 5 DJ tutte donne e un’orchestra dal vivo.
Un grande abbraccio collettivo interamente dedicato alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e sui bambini.
Con il Patrocinio del Comune di Scandicci e la collaborazione di Liberandotango (Firenze), l’iniziativa coinvolge 48 associazioni di tango della Toscana e si svolgerà all’interno della Sala Auditorium, facilmente raggiungibile anche con la tramvia da aeroporto, stazione e A1 (uscita Villa Costanza).
L’intero ricavato sarà devoluto ai Centri Antiviolenza Donne per la Toscana:
- Artemisia (Firenze)
- La Nara & Alice (Prato)
- Chicco di Grano (Scandicci)
Tre percorsi diversi, tre presidi fondamentali nel territorio.
Ma attenzione: se vogliamo che questo evento sia diverso da una semplice “milonga a tema”, dobbiamo andare oltre all’abito rosso.
Perché il rosso non è solo un colore. È un segnale, un simbolo, un atto di consapevolezza.
Abbiamo incontrato Alessandro Francini, ideatore di questo progetto, per entrare nel cuore del suo sogno.
Alessandro, ci racconti come è nato Il Sogno?
Alessandro Francini: “Tutto è iniziato proprio da lì: dal mio sogno.
Un sogno che covavo da anni, legato al desiderio di fare qualcosa di concreto per l’associazione di Prato, La Nara, che conosco da sempre. Sono molto vicino alla condizione femminile e vivo con disagio e tristezza la crescente aggressività che la società riversa sulle donne.
Mai come in questo periodo storico ognuno di noi è chiamato a fare qualcosa di concreto per un cambiamento profondo, per riconoscere e rispettare il valore femminile.
L’anno scorso per me è stata una data importante, un momento di passaggio: compivo 60 anni.
Sentivo forte il desiderio di lasciare un segno, qualcosa che fosse coerente con tutto ciò in cui ho sempre creduto. Volevo festeggiare, certo, con gli amici del tango, ma volevo anche coinvolgere l’altro mio mondo: quello dell’impegno sociale, vicino alle associazioni che proteggono donne e bambini dalla violenza.
Ho deciso di organizzare una festa, coprendo personalmente tutte le spese per 100 invitati, e devolvere i soldi raccolti con la vendita dei biglietti in beneficenza all’associazione La Nara.
Questo era il mio sogno, e da qui è nato il nome dell’iniziativa: Il Sogno di Alessandro Francini.”
L’evento ha avuto subito un grande successo…
Alessandro Francini: “Si, con mio grande stupore, ho visto un’adesione talmente ampia da farmi capire che l’idea mi era letteralmente sfuggita di mano.
È stato solo grazie ai partner che si sono offerti spontaneamente per aiutarmi nella gestione logistica, grazie allo staff organizzativo, agli amici e ai collaboratori di sempre, che il sogno è diventato realtà.
Ognuno ha dedicato ore e ore di lavoro, affinché ogni dettaglio funzionasse.
Quella che era nata come una festa intima per 100 persone, è diventata una manifestazione vera e propria, piena di entusiasmo e partecipazione.”
Quest’anno, però, il progetto è ancora più ambizioso. Come mai?
Alessandro Francini: “Dopo il successo della prima edizione, sentivo il desiderio di dare un contributo ancora più sostanzioso.
Per questo abbiamo deciso di puntare a 500 biglietti venduti: un traguardo che ci avrebbe permesso di offrire una donazione significativa a ben tre associazioni attive sul territorio toscano.
Fondamentale è stato il pieno appoggio del comune di Scandicci ,che da subito ancora dalla prima edizione ha accolto e compreso l’impatto del messaggio .
L’agevolazione economica che ci ha concesso per l’affitto della Sala Auditorium di Scandicci (900 mq di parquet) è stato fondamentale.
La collaborazione della scuola di Liberandotango di Firenze, ha permesso di dare forma a questa iniziativa avendo bisogno di appoggiarci ad un associazione .
Ben 48 associazioni di Tango hanno aderito quest’ anno, si sono impegnate per la vendita dei biglietti. E la risposta è stata straordinaria: tutti i biglietti sono andati esauriti già da metà aprile. Questo dimostra quanta fame di partecipazione autentica ci sia, e quanto il tango possa essere anche un veicolo potente di consapevolezza sociale.
Come sarà organizzata la giornata?
Alessandro Francini:” L’ evento si svolgerà dalle ore 17.00 alle 23.00 presso la Sala Auditorium di Scandicci, un grande spazio di 900 mq di parquet.
Alla consolle, si alterneranno cinque Tdj, tutte donne:
Dj La Gabry (Firenze),
Dj Elisa Cosci (Pisa),
Dj Debora Giusti (Pistoia),
Dj Valeria Norcia (Palermo),
Dj Daniela Conte (Firenze).
E alle 19:30 un momento speciale: la partecipazione dell’Orchestra Tango Young, diretta dal Maestro Fabrizio Mocata e la straordinaria presenza di Donatella Alamprese da sempre sensibile a queste tematiche.
Durante la serata saranno presenti banchetti informativi dei Centri Antiviolenza, per sensibilizzare il pubblico sui temi centrali dell’evento.
Il catering sarà offerto dal Gruppo Rorandelli, che ha aderito all’iniziativa sin dalla prima edizione, sentendosi parte integrante del progetto.
Anche quest’ anno il gelato artigianale sarà offerto da Gaspare Martinez della città del Gelato.”
Guardando al futuro, quale sogno ancora coltivi?
Alessandro Francini: “Di poter far decollare “Il sogno” per raccogliere fondi finalizzati al sostengo delle associazioni che operano sul territorio Italiano e non solo per la Toscana”.
Se vogliamo che questo evento sia diverso da una semplice milonga a tema, dobbiamo riportare al centro il significato del tango come relazione, dialogo, rispetto. E riflettere su ciò che accade anche nelle nostre milonghe: esistono ancora dinamiche sottili che vanno viste per essere cambiate.
Quando in milonga lasciamo donne o uomini seduti tutta la sera, in un luogo nato per accogliere, cosa ci dice il silenzio di chi resta ai margini?
Anche il mancato invito può diventare un gesto di solitudine.
«La vida es una milonga y hay que saberla bailar,
porque es triste estar sentado mientras los otros se van.»
(Fernando Montoni / Rodolfo Sciamarella)
Vi invitiamo a seguire il prossimo articolo: parleremo da vicino delle tre associazioni coinvolte, per capire come – ogni giorno – aiutano chi non ha più voce a ritrovarla.
Barbara Savonuzzi