Roberto Goyeneche “El Polaco” si presenta

La Milonga di Alvin

PUBBLICATO IL 6 Dicembre 2019

FONTE: La Milonga di Alvin 

Roberto Goyeneche trascorse una vita artistica memorabile, diventando l’iconica voce del tango dalla fine degli anni ’50 e per i trenta anni che seguirono. Avendo raggiunto l’apice della carriera in un’epoca dove la televisione andava arricchendo le occasioni mediatiche già abbondanti con la radio e le riviste, abbiamo la fortuna di avere del Polaco una abbondante quantità di materiale audio-video dove è possibile conoscerne la personalità.

Seguendo un breve percorso cronologico si potrebbe partire dal soprannome che Goyeneche si portò per tutta la vita…Polaco. Questo nome deriva dalla sua carnagione chiara e dai capelli rossicci che aveva da bambino. Santiaga Bondioni de Boerque, l’ostetrica che lo prese in braccio appena nato disse ” Era un bebé pelirrojo y con muchas pecas “.

Si racconta di come Goyeneche, mentre ancora si divideva tra il lavoro di autista e quello di cantante, si dilettasse nel cantare ai passeggeri dei bus, durante le corse mattutine, quando c’era meno gente. Fu in una di quelle occasioni che casualmente lo ascoltò Juan José Otero, rappresentante dell’orchestra di Salgán, il quale gli offrì un provino con il famoso maestro.

Del suo stile canoro, così originale e senza una base accademica, lo stesso Goyeneche ebbe a dire che “El Gordo (Aníbal Troilo) me decía: ‘Hay que contarle al público. De cantar se encarga la orquesta’. Pichuco me enseñó a cantar las comas, los puntos”.

El Polaco fu un grande tifoso di calcio, del Platense, la squadra di Saavedra, il suo quartiere natale. A tal proposito raccontò in un’intervista al periodico “El Barrio”, dopo un tour in Europa: “Sí, sí, París todo muy lindo. Pero tenía dos problemas. Uno era la comida: estuve dos meses comiendo sándwiches, porque como no sabía el idioma no me entendían nada de lo que pedía así que tuve que conformarme con lo único que podía decir: sándwich. Y el otro, que era más grave todavía, era no saber cómo había salido Platense, así que todos los domingos a la noche tenía que ir hasta la oficina de Aerolíneas Argentinas y pedir que me averiguaran cómo había salido el Marrón. Y, viejo, ¡nos jugábamos el descenso!”. A ricordo perenne dell’amore per il Platense, il club ha deciso di intestare a Goyeneche la tribuna popolare dello stadio, legando per sempre il proprio nome a quello del cantante.

Una tifosa dell’epoca ricorda che “Dicen los que saben que en cada presentación tenía encima su pañuelo con los colores blanco y marrón”. Del resto, lo stesso Roberto Goyeneche ricordò in un’altra intervista “Una vez, luego de una derrota dura, de esas que duelen, aunque no recuerdo contra quién, a la salida de la cancha lo veo al Polaco Goyeneche más triste que nunca, mirando fijamente el piso, apoyado sobre un viejo Ford Taunus. Me acuerdo que me acerqué y le comenté algo sobre el partido y me dijo: “¿Sabés qué pasa pibe? Yo hoy tengo que cantar… ¿Cómo hago para subir al escenario esta noche después de esto?”.

Il figlio Robertito ne dipinge invece un ritratto più intimo, in poche parole ci racconta come il padre “Era el viejo de la casa. Sacaba sus pájaros afuera, los colgaba en el árbol a la mañana, los escuchaba cantar, los limpiaba y después se iba a la vuelta al boliche a tomarse un vermucito […] tenía su carácter, era chivo con lo injusto. Defendía a muerte a sus amigos y la peor desgracia para él era que lo defraude uno de ellos“.

E ancora, “Era un disc jockey de la gran siete. Me enseñó a escuchar la música. A él le gustaba la sinfónica de gran escala. Era también muy hincha de Tony Bennett“.

Molti altri aneddoti e racconti esistono del Polaco, soprattutto del suo legame con il tango e le grandi voci, Carlos Gardel e Julio Sosa, tanto per citare due esempi illustri. Molte di queste storie sono fortunatamente giunte a noi attraverso le interviste televisive che Goyeneche fece alla TV argentina, accessibili ai seguenti link.

Entrevista a Roberto Goyeneche por Antonio Carrizo (Parte 1). Source: El Cachafaz
Entrevista a ROberto Goyeneche por Anotnio Carrizo (Parte 2). Source: El Cachafaz
Entrevista a Roberto Goyeneche por Antonio Carrizo (Parte 3). Source: El Cachafaz

Fonti consultate

  1. Infobae – Roberto Goyeneche: las historias detrás de los 7 tangos que inmortalizó, por Fernanda Jara
  2. Laizquierdadiario – Goyeneche pura pasión: tango y fútbol, por Mariela Pozzi
  3. Pagina12 – Una radiografía del Polaco, por Karina Micheletto
  4. Fracturaexpuesta – Un viaje a la vida de Roberto Goyeneche
  5. Radionacional – Después de 25 años de su muerte está mas vigente que cuando vivía. Entrevista a Roberto Goyeneche hijo, con audio.
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Nasco come musicista nel 1987, all'età di 10 anni, ma "solo" nel 2010 ho incontrato il Tango e, iniziando per gioco, mi sono cimentato nel ruolo di musicalizador. Per "deformazione professionale" amo studiare la musica, la storia delle orchestre e gli stili, dedicando gran parte del mio tempo libero all'ascolto e alla lettura. Per condividere il frutto delle mie ricerche ho aperto da poco il mio "locale virtuale", La Milonga di Alvin, uno spazio dove è possibile scaricare gratuitamente una varietà di risorse per tutti i gusti (elenchi discografici, testi con traduzione, partiture musicali, documentari, documenti, ecc).

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