Intervista a Mirko Satto

Bandoneonista e fisarmonicista

PUBBLICATO IL 25 Novembre 2021

Intervista a Mirko Satto, bandoneonista, fisarmonicista e docente con una lunga carriera solista e in gruppo.

Recentemente ti sei esibito alle proiezioni del Docufilm Piazzolla La rivoluzione del Tango promosso da Exit Media a Verona e a Mestre, suonando lo strumento del grande Piazzolla, cosa ha significato per te questa particolare occasione?

Sono stato molto orgoglioso di aver partecipato all’evento organizzato da Exit Media e patrocinato da Faitango. Nasco musicista classico, ho studiato al Conservatorio, ma il mio incontro con il tango e con il bandoneon è avvenuto proprio grazie a Piazzolla, quindi è stato molto importante per me potermi esibire in una serata dedicatagli.

Quindi è stato Piazzolla a farti conoscere il Tango…

Assolutamente si,  già conoscevo il nome di Piazzolla, ma non avevo ancora suonato nulla. Diversi anni fa ritornando in macchina da un corso di perfezionamento stavo ascoltando un cd di Stefan Hussong e  mi ha colpito subito il brano Libertango. Un primo incontro folgorante con Piazzolla e ovviamente con il Tango. Inizialmente lo suonavo con il mio strumento d’elezione, la fisarmonica, poi però mi sono iscritto alla accademia del maestro Hugo Aisemberg e mi sono avvicinato al Bandoneon.

Sei anche docente di fisarmonica e di Bandoneon. Cosa trasmette questo particolare strumento?

Il primo approccio al Bandoneon non è sempre facile, non è uno strumento semplice, come tutti d’altronde, bisogna applicarsi, ma quando poi si inizia a conoscerlo e ad apprezzarlo non ne puoi più farne a meno. Ti coinvolge. Insegno anche alle scuole medie e ho trovato che le nuove generazioni se correttamente informate anche sulla storia del tango apprezzano questo tipo di musica e ne sono affascinati.

In Italia, eccetto per il Conservatorio di Cagliari non c’è ancora un indirizzo specifico per lo studio dello strumento, esistono conservatori che hanno all’interno corsi di bandoneon ma non specifici e nella maggior parte fa parte delle classi di strumenti popolari, ma piano piano sta prendendo piede anche in Italia la cultura legata al Bandoneon. C’è un ampio contesto, interdisciplinare che correla lo studio del Bandoneon, non solo quindi un approccio musicale, ma anche storico e sociologico che è importante trasmettere e che può  insegnare molto anche sulla storia italiana, fondamentalmente una storia d’emigrazione.

Quali sono le formazioni di tango con cui ti esibisci?

Come bandoneonista mi esibisco da solista con le basi di un’orchestra, poi faccio parte del Trio Tango Project con Marco Emmanuele alla chitarra e Matteo Mignolli al flauto traverso. In omaggio al centenario della nascita di Piazzolla è nato un nuovo progetto con un quintetto di archi  formato da Massimiliano Tieppo, Gianpiero Zanocco, Massimiliano Simonetto, Simone Tieppo e Daniele Carnio. La pandemia ha ovviamente portato uno stop delle esibizioni dal vivo e degli eventi di tango, e delle esibizioni durante le milonghe, da tanti anni faccio parte dell’Orquestra Opera Tango che accompagna le varie serate. La speranza è che si torni al più presto alla normalità, alla gente è mancata la musica, l’intrattenimento e anche a me. Il primo concerto dopo il lockdown è stata un’ emozione fortissima, quasi da inizio carriera.

BIOGRAFIA

Fisarmonicista e bandoneonista, Mirko Satto ha iniziato lo studio della musica ed in particolare della fisarmonica con il M° F. Visentin per proseguire poi presso il Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto (TV) con il M° Ivano Paterno, diplomandosi nel 1999 con il massimo dei voti, lode e “Menzione d’onore”, ottenendo due borse di studio come miglior allievo. Si è esibito in tutta Italia e ha portato la sua musica e il bandoneon in tutta Europa, Australia, Giappone e Sud America. Come bandoneonista ha studiato con Fabio Furia e seguito varie Masterclass  specifici di tango e bandoneon con il leggendario M°Juan José Mosalini e attualmente si dedica al Tango di Piazzolla e celebri autori argentini esibendosi in varie formazioni cameristiche. Ha suonato e collabora attualmente con l’Orchestra “Filarmonia Veneta” di Treviso, l’Orchestra dell’Arena di Verona e molte altre. Ha inciso dieci cd sia in formazioni cameristiche che da solista. E’ docente di fisarmonica al conservatorio di Rovigo

 

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