Limón García

La voce del cuore che fa ballare

PUBBLICATO IL 13 Giugno 2022

Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo

queste parole di Henry Ford ben delineano il clima con il quale le associazioni padovane hanno collaborato per sostenere e sviluppare il Festival, arrivato oggi alla sua XXII esibizione.

Un progetto nato per dare un contenitore alle diverse anime del Tango: quelle poetica, musicale e sociale della milonga, progetto che se non fosse stato sostenuto da sempre dall’assessore del Comune di Padova non avrebbe potuto raggiungere questo risultato.

Dietro al Festival vi è un lungo lavoro preparatorio nato da un profondo rispetto per il lavoro di tutti ed un’unica grande passione per il Tango.

L’atmosfera accogliente e la voglia di stare assieme per scambiarsi abbracci, due parole con gli amici, ritrovare care conoscenze, tutto ha contribuito a creare una sinergia speciale alla serata A Bailar, del 9 Giugno a Cadoneghe (PD).

Limon Garcìa, accompagnato da Patricio Tripa Bonfiglio al bandoneòn e Alessandro Scolz al piano, con la sua voce profonda, rauca quasi graffiate ha trasformato la Milonga in un evento.

Chi ha avuto la fortuna di ascoltarli la sera prima al recital concerto dei Giardini dell’Arena, sapeva perfettamente di trovarsi di fronte ad un artista completo con una carica di vitalità e di sonorità ancestrali al punto di farne un animale da palcoscenico.

Limon Garcia, sul palco mi hai ricordato un cavaliere antico, per la fierezza con la quale la tua voce profonda trasmette il calore del tango, la sedia, diventa il tuo destriero e con essa il tuo corpo esprime come in una danza un rituale tribale antico …

Porti in scena due anime del tango, quella dell’ascolto poetico di ieri sera nel recital e oggi invece quella ballabile dell’abbraccio nella milonga. Come fai a cambiare registro in questo modo?

Limon Garcia: “Sono due dinamiche completamente distinte, per ballare necessitiamo di un tempo fisso mentre lo show ci può dare la libertà di esprimere il nostro tempo, un’altra dinamica.

Per far ballare la gente devi riuscire a trasmettere il tango per come lo vivi e il corpo diventa espressione di questa energia. Il cuore e l’anima sono un tutt’uno con il tango che canto in quel momento. Non facciamo il tango come in un vinile, noi diamo un’energia maggiore, ci mettiamo l’anima, il corpo.

Non so cosa accada in pista mentre canto, perché non guardo cosa succede nella pista da ballo, so che se mi emoziono mentre canto, la gente si emoziona mentre balla.  Il mio intento è emozionare le persone e con quelle emozioni loro ballano.

Il grande Troilo disse a Goyeneche di non preoccuparsi di come cantava ma di raccontare una storia …

Limon Garcìa: “Hai scelto due Maestri Roberto Goyeneche e Anibal Troilo, ho imparato tanto da loro due.

All’inizio della storia del tango, la voce era solo un altro strumento dell’orchestra. Solo in seguito comparirono i grandi cantori come Goyeneche, Alberto Marino, Alberto Podestà e tanti altri. La gente comincià a capire la poesia dell’autore che l’aveva scritta. Sono stati questi grandi cantori a fare la differenza. “

Le parole di Limon Garcìa, ci fanno apprezzare l’anima della musica popolare, riflettono le stesse espresse dal maestro Hugo Aisemberg quando dice che la musica popolare cammina su binari diversi di quella classica, per poter capire il tango occorre approfondire questi argomenti e comprenderne la storia.

Per chi fosse curioso e volesse può approfondire QUI la musica di Limón García

Invitiamo i nostri lettori a seguire l’approfondimento di questo poliedrico artista seguendo le interviste di Tiziana Michelotto sulla nostra Radio. Il programma va online MARTEDI intorno alle ore 10:00, con repliche GIOVEDI alle 13.00 circa, SABATO alle 18:00 e DOMENICA alle 20.

 

 

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