El Gatoloco

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PUBBLICATO IL 14 Dicembre 2022

Les Trottoirs de Buenos Aires (Veredas de Buenos Aires) (I marciapiedi di Buenos Aires).
Julio Cortázar nel tango omonimo, per la musica di Edgardo Cantón, in un breve testo del 1980, titolandolo alla francese, descrive le fasi della maturazione che il maschio dei sobborghi compie in grazia degli stimoli che riceve dal mondo che lo circonda e, scevro dell’ipocrisia di chi questa educazione non osava neppure pensarla da adulto, volge un pensiero grato al proprio passato.
In spagnolo il marciapiede si chiama vereda ma, il lunfardo nella sua predilezione per anagrammare le parole, lo chiama “vedera”.
Come conseguenza inevitabile, chi questo marciapiede lo vive come luogo nel quale sostare per guadagnarsi il pane, può trovarsi appellata come “marciapiede”, vedera per l’appunto.
Nel 1981 a Parigi nacque una milonga che i suoi fondatori chiamarono “Les Trottoires De Buenos Aires”: purtroppo essa ebbe vita breve e nel 1994 (pare) chiuse per sempre.
Ospite della serata inaugurale fu il “Sexteto Mayor”, il quale eseguì questo sontuoso brano strumentale.
Ascoltiamo anche questo tango nella intensa interpetazione recitata da “Julio Cortázar”.
Da ragazzi la chiamavamo “la vedera”
e a lei piaceva che la desiderassimo.
Sulla sua schiena soffrì angherie
e tanti lazzi infantili.
In seguito, con altri amici, con passo arrogante,
in gruppo, allungammo la strada oltre l’isolato
fischiando forte affinché la bionda
del negozio di alimentari si affacciasse.
Mi accadde un giorno di trovarmi molto lontano
ma mai ho dimenticato i marciapiedi.
Qua e là sento nelle mie scarpe
come la fedele carezza della mia terra.
Quanto tempo starò in giro prima di vederli ancora?
Buon ascolto da Bruno Comastri (Tdj El Gatoloco):
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