Scrivere di Tango

Tango Verità di Roberta Benvenuto

PUBBLICATO IL 9 Gennaio 2023

Scrivere di tango è la nuova rubrica di Tango y Gotan, nata per celebrare il tango come forma letteraria. Verranno pubblicati racconti brevi, poesie e brani scritti da voi. Potete proporre i vostri elaborati alla Redazione scrivendo a comunicazione@faitango.it.

Tango Verità

In un giorno qualsiasi della propria vita, per motivi che solo in seguito si riconosceranno, si fa un incontro speciale: il Tango. Si inizia varcando la soglia di una scuola dove ti insegnaranno che possiedi un “asse”, che il tuo bacino ha la possibilità di muoversi indipendentemente dal tuo busto, che esiste un fenomeno che si chiama “abbraccio” del quale si diventerà dipendenti, che c’è un decalogo di comportamenti  da “rispettare” in un posto che si chiama “milonga” e dove un giorno potrai recarti per mettere, finalmente, in pratica tutti gli insegnamenti ricevuti.

Allora ti impegni, studi, provi e riprovi per trovare quel maledetto asse che, fino a qualche giorno prima, non ti eri mai preoccupata di rincorrere. Scopri che il bacino non ne vuole sapere di muoversi in maniera indipendente, perchè dovrebbe se si è sempre trovato bene in compagnia del resto del tuo corpo? In fondo non hai più venti anni…Ti trovi, anche, a fare i conti con il tanto decantato “abbraccio” nel quale non ti senti a tuo agio, perchè dovresti lasciare che degli estranei ti stringano ed entrino in contatto con la tua carne?

Poi, in maniera improvvisa prendi coscienza di essere stata ammaliata da quel mondo tanto diverso dal tuo, da quella musica melanconica capace di sorprenderti, scopri che quel senso di disagio che avvertivi quando ti abbracciavano è sparito, riesci anche a far andare quel bacino… quanto sudore, quanti tentennamenti.

Di punto in bianco tutto superato ed un giorno, nemmeno tanto diverso dagli altri, fai il tuo ingresso trionfale: la tua prima milonga.

Le “anziane” del gruppo di studio che ti accompagnano ti indicano il tavolino e ti fanno sedere in seconda fila, quello è il posto che spetta alle principanti. Ti suggeriscono di guardare la pista ed osservare le coppie danzare perchè è un sistema per poter apprendere sul campo cose nuove o vedere praticare gli insegnamenti ricevuti.  Intanto, loro fanno andare le gambe sapientemente accavallate sorridendo ai tangueri, parlottano sottovoce ed a turno si alzano per andare a ballare. Tu resti lì in disparte, attenta a non perderti nulla di ciò che accade intorno a te; cerchi di ricordare tutti i suggerimenti ricevuti e metterli in pratica. Non ha importanza se hai abbandonato gli studi da un ventennio, se nella vita sei una professionista o una madre con obblighi e responsabilità perchè in quel momento ti senti un’allieva al suo primo giorno di scuola e piena di aspettative.

Presto imparerai che quel mondo che tu vedevi speciale non è altro che il riflesso della società in cui viviamo, con tutti i suoi pregi e difetti amplificati da quel ristretto luogo-non luogo che è la milonga.

Riuscirai a “vedere” quanti escamotages le donne adottino per riuscire a ballare qualche tanda. Vedrai volteggiare ragazze avvolte in pochi centimetri di stoffa, che non lasciano spazio alla fantasia, che mettono in risalto corpi giovani e tonici sui quali la cellulite non ha ancora trovato spazio. Osservi, intanto è passato del tempo, e ti accorgi che tutto il sudore che hai lavato provando e riprovando passi forse non è servito a nulla, ti chiedi allora: a cosa hanno portato tutti i miei sforzi se resto seduta mentre vedo ballare tante belle e giovani donne ma totalmente incapaci?

Allora inizi a metterti in discussione, a fare delle valutazioni, a prendere coscienza che forse erano solo le tue aspettative a farti vedere quel mondo diverso. Ti accorgi che tutto è uguale a ciò che accade “fuori”, pensavi di aver trovato la tua panacea ed invece ti trovi faccia a faccia con te stessa, costretta a rivalutare la stima di te che sembravi aver persa.

Poi, tutto ad un tratto, ringrazi quel giorno che lo hai trovato il tango perchè ti ha permesso di crescere ancora, di fare i conti con il tuo essere donna prima e femmina poi; riesci anche ad essere grata a tutte quelle ragazze che, inconsapevolmente, hanno contribuito ad aumentare la tua autostima. Solo adesso riesci a comprendere i motivi di quel misterioso incontro fatto in quel giorno uguale a tanti altri: la scoperta di una nuova Te.

Roberta Benvenuto. Madre e nonna napoletana svolgo il lavoro di contabile, nella mia città, che alterno ai miei hobbies. Appassionata di musica e grande lettrice scrivo per diletto ed a volte per necessità. Ho frequentato un corso di recitazione teatrale ed anche uno di burlesque ma poi ho incontrato il tango e me ne sono innamorata.

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3 commenti

  1. Antonio Aiello ha detto:

    La realtà di tutti noi,maschi o femmine,le sensazioni ed emozioni vissute alle prime esperienze in milonga,descritte con semplicità e chiarezza.
    Mi pare di riviverle.
    Grazie Roberta Benvenuto

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