Tango sin carmin

Tango senza rossetto torna a Roma sabato 11 novembre nella Sala Agnini di Viale Adriatico

PUBBLICATO IL 8 Novembre 2023

“Tango sin carmin” Tango senza rossetto torna a Roma sabato 11 novembre nella Sala Agnini di Viale Adriatico con la voce di Donatella Alamprese accompagnata dal suo storico chitarrista Marco Giacomini.

La Alamprese ha il tango nel sangue e a buon merito è riconosciuta grande interprete a livello internazionale e indiscussa voce italiana di questo affascinante genere musicale. Di origini argentine da parte paterna debutta nel 2012 all’Academia Portena del Lunfardo a Buenos Aires e da lì rappresenta l’Italia nel 2015 a la Cumbre Mundial del Tango a Zarate Teatro Coliseo e nel 2018 a Melilla, riscuotendo un grande successo e ricevendo dall’Ambasciatore italiano la targa Gardel. E’ stata ambasciatrice di cultura innumerevoli volte rappresentando la Toscana e l’Italia in contesti internazionali nel corso delle sue tournée in Giappone e in Sudamerica, negli Istituti di Cultura e teatri a Buenos Aires, Santiago del Cile , Tokyo, Osaka e Kyoto.

“Tango senza rossetto” racconta un tango essenziale, storie di vita comune, ripulite da ogni orpello. Un tango senza make-up che è quello dei poeti e della contemporaneità, declinato anche al femminile, grazie alla collaborazione con la poetessa argentina Marta Pizzo e il grande compositore Saul Cosentino, oggi considerato un’erede di Astor Piazzolla. Tango contemporaneo che non perde la forza e la potenza della tradizione.

Sulle note di una sola chitarra acustica, la voce della cantante lucana fa rivivere quell’atmosfera decadente dei vicoli della Capital Federal. Quando scende la notte e le strade si liberano dal ritmo martellante del traffico, a Buenos Aires le balere si popolano di quella musica che racconta le sue storie più intime, quelle taciute, non rivelate. La musica diventa l’atto liberatorio, la denuncia, il grido che non cambia le cose ma che allevia il dolore. La Alamprese fa rivivere quei brani dei grandi autori argentini che sono prima di tutto poesie, stati d’animo sotto forma di versi in rime dissonanti.
A ritmo di milonghe e vals, procede questa “narrazione in musica” in cui la morte, il dolore, la disillusione diventano d’ispirazione per testi che devono essere prima di tutto interpretati con la stessa commozione di chi ha vissuto quelle storie. E la voce potente di questa cantante si consuma abbandonandosi a quelle stesse emozioni e, senza arrendersi, senza darsi mai per vinta, vive nell’abisso delle sue più amare certezze.” (Laura Sciortino)

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