tango inclusion

INCONTRO DI CUORI E PASSI

PUBBLICATO IL 11 Marzo 2024

Il Tango è un linguaggio universale che va oltre le barriere culturali e linguistiche. Tuttavia, c’è un movimento che ha reso questa forma d’arte ancora più inclusiva e accessibile a tutti: il Tango Inclusivo. Questa pratica ha abbracciato l’idea che il Tango può essere vissuto e apprezzato da persone di tutte le abilità, creando uno spazio dove l’espressione artistica e il connubio tra i ballerini trascendono le differenze.

Nel contesto del Tango Inclusivo, il presidente dell’associazione Sarajò di Livorno, Giuseppe Sarcinella, è una figura di spicco. L’Associazione Sarajò si è distinta nel promuovere l’inclusività attraverso il Tango, rendendo questa danza accessibile a persone di diversa provenienza, età e abilità fisica. Attraverso il loro impegno, Sarajò ha contribuito a creare un ambiente accogliente e aperto, dove la passione per il Tango è condivisa da tutti, indipendentemente dalle sfide individuali.

Il 14 febbraio 2024, ho avuto l’opportunità di partecipare a una straordinaria lezione di tango inclusion e pratica organizzata presso la Bottega del Caffè associazione lavoratori comunali APS, a Livorno. L’evento, promosso dall’Associazione Sarajò, ha rappresentato un’autentica celebrazione dell’inclusione, coinvolgendo pazienti affetti da Parkinson, persone con patologie neurologiche, tangheri, maestri e terapeuti.

La serata è stata resa ancora più speciale dalla presenza di Sara, affetta da sclerosi multipla, la cui storia di resilienza ha ispirato la nascita e ha dato impulso all’associazione Sarajò, a cui ha dato il nome. La sua partecipazione come musicalizadora ha contribuito a creare un’atmosfera coinvolgente.

Sappiamo bene quanto le persone siano fondamentali nel plasmare l’ambiente e l’atmosfera degli eventi di tango, che siano pratiche, lezioni o milonghe. Nonostante il tango sia un ballo sociale e un linguaggio universale, a volte ci si ritrova in situazioni in cui piccoli gruppi sembrano escludere gli altri, limitando l’esperienza di inclusione. La serata organizzata da Sarajò è stata un’esperienza straordinaria perché ha trasmesso un autentico desiderio di “connessione”, oltre le differenze.

Al termine della serata, ho avuto il privilegio di intervistare Giuseppe Sarcinella e Sara Rossi, un dialogo che potrete leggere qui e ascoltare su WebradioFaiTango. Visitando la pagina Facebook della radio, avrete la possibilità di guardare alcuni video e foto che catturano l’essenza di questa indimenticabile esperienza di tango inclusion.

Nell’intervista a seguire, Giuseppe Sarcinella ci guiderà attraverso il mondo affascinante del Tango Inclusivo, raccontando la storia dell’associazione Sarajò e condividendo la sua prospettiva su come il Tango possa diventare uno strumento potente per costruire ponti tra le persone, abbattendo barriere e creando una connessione autentica e empatica tra i ballerini. Attraverso il suo lavoro e la sua passione ci dimostra che il Tango può veramente essere un’arte che unisce e ispira, superando ogni limitazione e celebrando la diversità in tutta la sua bellezza

Tiziana M. – FaiTango: stasera c’è stata una bellissima lezione di tango inclusion e pratica aperta a tutti, ci vuoi spiegare in cosa consiste?

Giuseppe S. – Sarajò: la lezione di stasera era data molto semplicemente da l’utilizzo di alcuni elementi del tango all’interno di un contesto di terapia legata all’inclusione. Tendenzialmente su attività di movimento e sull’aspetto sociale. Alla sessione di stasera di un’ora e mezza hanno partecipato pazienti con parkinson, altri con parkinsonismi ( sindrome clinica caratterizzata da sintomi comuni alla malattia di Parkinson, ovvero tremore, lentezza dei movimenti, rigidità muscolare, difficoltà di deambulazione e di mantenimento dell’equilibrio). C’era l’afasico, il post ictus, persone normali, tangheri esperti, maestri, allievi, insomma di tutto perché questo è lo spirito dell’inclusione. Il tango utilizzato come mezzo per poter promuovere l’inclusione sociale, ma anche la terapia, usiamo questo mezzo per migliorare la qualità di vita di queste persone.

Tiziana M. – FaiTango: Questo progetto e questa associazione contengono tante storie di resilienza e tanti progetti di inclusione. E per una profonda comprensione forse dobbiamo partire proprio dalla storia di Sara. La tua storia di resilienza ha dato impulso a questa associazione e ai suoi progetti. Ce la vuoi raccontare un po’ questa storia, come hai incontrato il tango e poi la malattia (la “scomoda coinquilina”, come la definisce Sara) e successivamente il ritorno al tango ma con una nuova forza e determinazione. E questa tua esperienza è stata di esempio e tu sei uno dei progetti dell’associazione.

Sara R. – Tdj: Tutto è iniziato qualche anno dopo che mio padre si era iscritto al tango trasmettendomi la voglia di provare, questo avviene nel 2010 più o meno, ed ho iniziato a ballare. Ma dopo circa un paio d’anni purtroppo ho avuto un brutto episodio con questa malattia, la sclerosi multipla, che però al momento non lasciò alcun segno consentendomi di continuare a ballare. Se non fosse che dopo circa 8 anni, nel 2018, la mia camminata ha iniziato a peggiorare per cui ballare era diventato difficile, poi c’è stato il periodo del lockdown e problematiche vaie e praticamente mi sono riaffacciata al tango nel 2023, però con le stampelle, per ritrovare gli amici.

Senonché poi ho avuto l’occasione di conoscere Giuseppe portando mio padre, parkinsoniano, a fare la terapia e Giuseppe mi ha informata del suo corso di Tango Inclusion iniziato da poco e sono ripartita con loro, nel gruppo, per riprovare a ballare e poi da cosa nasce cosa.. qualcuno ha detto “facciamo una festa” ..alla fine del corso.. “perché no”.. “e chi mette la musica??”

E la cosa è andata avanti e ci è venuta l’idea di questa associazione.

Tiziana M. – FaiTango: Giuseppe circa una settimana fa mi hai coinvolta in una lezione on-line di teatro e di tango molto interessanti con pazienti e malati di Parkinson che provengono da varie città d’Italia, e quindi c’è anche questa possibilità, di seguire le lezioni on-line per chi non è di Livorno. E quindi il progetto si sviluppa anche così.

Giuseppe S. – Sarajò: sì, sostanzialmente siamo il portale più grosso di teleriabilitazione in Italia (https://www.neurolibra.com/) dove praticamente abbiamo 6 ore di terapie quotidiane che vanno da logopedia, psicologia, la fisioterapia e varie terapie on-line specifiche per il Parkinson, perché questa è una patologia neurologica multi-sistemica, non si può affrontare solo l’aspetto motorio, ma bisogna affrontare tanti elementi dall’alimentazione a molto altro.

Del tango utilizziamo una piccola parte, quella parte che ci serve per raggiungere lo scopo, in questo caso nel Parkinson, per aumentare la propriocezione del corpo nonché analizzare ed allenare determinati tipi di movimento, per aiutarli per esempio ad evitare le cadute e quindi con l’obiettivo di prevenzione.

Tornando invece al teatro, nelle sessioni alle quali hai assistito tu praticamente il paziente fa logopedia, che viene legata al teatro, per mettere in connessione l’ipomimia (la mancanza di espressività del viso in base alle variazioni dell’umore, disturbo tipico del Parkinson) con la voce. Siamo un gruppo interdisciplinare, tutti lavorano a stretto contatto con gli altri terapisti e le terapie si fondono. A volte è anche difficile capire dove finisce la fisioterapia e dove inizia il tango, lo Yoga e altro.

Tiziana M. – FaiTango: e poi c’è tutta la parte di formazione agli operatori che vogliono imparare a fare quello che fai tu a Livorno, in presenza, in altre città d’Italia, corretto?

Giuseppe S. – Sarajò: esatto questa è la mia scommessa per un motivo molto semplice, perché abbiamo capito la potenza di questo mezzo e l’enorme beneficio per i pazienti. Oggi abbiamo avuto pazienti che per due anni non sono usciti di casa, grazie a questo progetto e alle sue attività oggi escono. E sono ottime occasioni anche per il caregiver e le persone che assistono il paziente, spesso relegate in casa, ed è terapeutico anche per il rapporto tra caregiver, paziente e contesto.

Per quanto riguarda il corso per operatori adesso stiamo formando 8 persone in varie città d’Italia che a loro volta diventeranno degli operatori che potranno aprire questi corsi nelle loro città. E spero che veramente si riesca ad ampliare questo progetto per far sì che si inizi a creare questa comunità che permetta per esempio di organizzare la Vacanza Tango e molto altro.

Il corso di formazione non è prettamente un corso di tango. Il terapista deve innanzitutto comprendere cos’è la patologia. Lavorerà con il logopedista, con la psicologa, il neurologo, il chinesiologo, con varie professionalità proprio perché è importante che gli operatori diventino delle “sentinelle” in modo che possano accorgersi se qualcosa non va nel paziente. Non possiamo immaginare di mettere le mani su pazienti senza conoscere le patologie, bisogna essere responsabili in questo senso.

Tiziana M. – FaiTango: Quali sono gli effetti benefici che rilevate nei pazienti e nelle persone che seguono i vostri percorsi.

Giuseppe S. – Sarajò: Per quanto riguarda le lezioni online, un lavoro intenso di terapia per alcune ore al giorno vuol dire notevoli miglioramenti, in alcuni casi c’è stata anche una notevole riduzione nei dosaggi dei farmaci. Perché chiaramente l’attività fisica aiuta.

E in presenza tanta roba. Credo che alla fine la cosa più importante di tutte sia quello che tu dai a queste persone a livello umano all’interno di un contesto di passione, amore. Perché alla fine raccontiamo chi siamo e la nostra passione. Mi rendo conto che quando racconti del tango le persone ti guardano con gli occhi a cuore “che bella cosa è questa?

E vuol anche dire che quando vengono a fare terapia, devono mettersi la camicia bella, devono farsi la barba.. Oggi è arrivato un paziente tutto bello infighettato, è andato dal parrucchiere, si è fatto fare la barba. Beh queste cose all’interno di un processo terapeutico sono fondamentali.

Tiziana M. – FaiTango: come sempre le relazioni positive sono importantissime

Giuseppe S. – Sarajò: sicuramente sì e anche per i terapisti è magico, stasera erano una quarantina i partecipanti alla lezione.

E poi vedere anche i tangheri esperti che dicono “sta cosa qui non l’ho mai vista” .. anche perché noi non facciamo una “lezione di Tango”, è un tango legato ad un protocollo, con degli esercizi diversi, con delle sequenze diverse, proprio perché deve raggiungere degli scopi precisi e poi c’è l’effetto collaterale di questa terapia e cioè che fa ballare tango. Questo è l’effetto collaterale.

Tiziana M. – FaiTango: Il progetto è complesso e comprende moltissime attività, moltissime azioni, c’è addirittura il cortometraggio. Velocemente facciamo una carrellata dei punti focali del progetto, che comprendono anche Sara musicalizadora, che stasera ha musicalizzato benissimo. Quanto ti diverti a musicalizzare?

Sara R. – Tdj: Tantissimo!

Tiziana M. – FaiTango: Sara hai fatto la formazione con moltissimi musicalizador…

Sara R. – Tdj: Sì, tra questi Punto y Branca, Max Romano, Debora Giusti, Elisa Cosci, Flavio Zizzu, Marco Valle (El Huracàn), Elisabetta Jorio. E’ stato molto interessante conoscerli prima online e poi in presenza, un bellissimo percorso, tanto da imparare.

Tiziana M. – FaiTango: hai creato una bella energia, ci attiravi in pista con delle tande bellissime. Grazie

Sara R. – Tdj: grazie a te!

Tiziana M. – FaiTango: Giuseppe una carrellata sulle attività del progetto

Giuseppe S. – Sarajò: Ovviamente la formazione di Sara, e voglio ringraziare veramente tantissimo i Tdj perché mettersi così a disposizione non è da tutti, sono meravigliosi.

E poi abbiamo questo cortometraggio che vogliamo fare proprio sulla storia di Sara, stiamo discutendo.. perché poi è anche una questione di budget.

Poi c’è tutta la formazione.

E poi il nostro sogno, quello di poter fare una vacanza Tango Inclusion con tutti i gruppi d’Italia.

Stiamo anche discutendo per fare un concerto di beneficenza con l’ensemble Bacchelli e il Teatro Goldoni; insomma si stanno facendo tante cose.

Abbiamo il sito che è www.sarajo.org e per poter portare avanti tutti questi progetti abbiamo chiaramente bisogno di fondi. Se qualcuno vuole diventare socio della nostra associazione può farlo, con un contributo annuo minimo di 30 euro.

Bisogna dire che per quel che concerne la formazione di Sara tutti i Tdj hanno partecipato gratuitamente e abbiamo un sacco di volontari che ci danno una mano, doppio ringraziamento ai tangheri volontari.

Tiziana M. – FaiTango: Spieghiamo bene quali sono le azioni che le persone possono fare per avvicinarsi a voi per un interesse personale o anche per un sostegno concreto.

Giuseppe S. – Sarajò: A metà marzo noi finiremo la prima formazione per operatori. Credo che ne inizieremo un’altra verso giugno, probabilmente.

Perciò se qualcuno vuole diventare operatore sul territorio italiano può. Ma non solo.

Per esempio adesso abbiamo dei contatti con persone della Germania e della Francia che vogliono far partire il progetto dalle loro parti.

Il corso ha un costo: una parte se l’assume Sarajò, una parte con le donazioni, e una piccola parte rimane all’operatore, al futuro operatore. Spesso questa parte viene coperta dall’associazione del posto dove l’operatore opererà.

Tutti i professionisti che tengono i corsi devono essere pagati e sono costi importanti. Comunque stiamo lavorando bene grazie agli iscritti e invito veramente tutti ad associarsi.

Se poi c’è qualcuno che ci vuole dare una mano e che ha delle competenze particolari nessun problema, è benaccetto.

Tiziana M. – FaiTango: Sara adesso ti vedremo in giro a musicalizzare, giusto?

Sara R. – Tdj: Probabilmente sì.

Giuseppe S. – Sarajò: ha già fatto la sua prima milonga a Pisa, ha avuto un po’ di paura ma se l’è cavata bene. Mi chiese se la affiancavo per darle una mano, le ho detto “No, ma dai, fallo te da sola” ed è andata benissimo. Era una sana paura positiva.

Tiziana M. – FaiTango: stasera sembravi sciolta e tranquillissima. Abbiamo già detto sulla bella selezione musicale ma anche le cortine sono bellissime, ci siamo scatenati anche sulle cortine!

Sara R. – Tdj: Sì è divertente anche quell’aspetto.

Tiziana M. – FaiTango: vi ringrazio tantissimo per la bellissima esperienza e per il vostro lavoro. In bocca al lupo per tutti i vostri progetti.

Sara R. – Tdj: Grazie mille a voi.

Giuseppe S. – Sarajò: grazie a voi, buonanotte, ciao.

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