PADOVA TANGO FESTIVAL

Reportage di un viaggio nel Tango

PUBBLICATO IL 30 Giugno 2023

Prima Puntata 23 Giugno: “I frutti del Tango … Live” in piazza dei Frutti con Cuarteto Pichuco.

Il XXIII Festival di Padova è un vero inno alla cultura del tango, ogni edizione è diversa dalla precedente, con  le scelte tematiche  determinate dal Titolo che in quel anno viene assegnato all’edizione.

Il tema di quest’anno è stato: “Viaggiatori nel Tango”, un viaggio fatto di musica, danza, arte e spettacolo.

Il tango è il mezzo che ci permette di viaggiare al punto che condiziona, spesso, le nostre vacanze, le scelte di come trascorre il tempo libero e talvolta perfino le amicizie e gli amori. Non ultimo, ci offre la possibilità di un viaggio nel tempo con la sua storia ma anche allo stesso tempo un viaggio più intimo, un viaggio in noi stessi…

Anche il format del festival si presenta da sempre come un viaggio itinerante nella città di Padova che grazie al sostegno fornito, fin dalla sua prima edizione, dall’Assessorato alla Cultura di

Foto di Raffaele De Angelis

Padova, permette ai partecipanti di scoprire ed usufruire di luoghi storici e suggestivi ricchi di fascino.

Alberto Muraro, direttore artistico e tecnico del Festival, è supportato da una squadra compatta di veri e propri instancabili volontari: I Cochabambini, simpatizzanti e allievi dell’associazione Cochabamba444 e lo Staff di casa Conti, che con il loro operato giornaliero all’organizzazione contribuiscono alla buona riuscita del Festival stesso.

Altrettanto importante è stata l’adesione in forma diversa delle associazioni di tango sul territorio, grazie alle quali si è creato un clima distensivo e di viva partecipazione; tra queste particolarmente vicine al Festival sono: Cultura Tango di Roberto Reis e Natalia Lavandeira e Fuori Tempo Tango Club di Denis Gallo.

 

Con lo sguardo di un Tanguero per caso vi propongo il racconto di questo mio viaggio nel Festival.

Quando si arriva a Padova da Foresti, la bellezza delle tre piazze, Piazza dei Frutti, delle Erbe e dei Signori, stordisce, a ragion del vero questo accade per tante belle città italiane, ma a Padova, si respira una tranquillità filosofica quasi meditativa: la degustazione dello Spritz o “del goto de vin” è un rituale.

I cicchetti, l’allegria, la voglia di raccontarsi rendono la calura del tardo pomeriggio un po’ più sopportabile, il sole tinge di un colore dorato il Palazzo della regione che sembra uscire da un libro di Fiabe.

Il Bar dei Osei, rinomato per il suo panino con la porchetta, ospita alcuni tangueri arrivati un po’ prima dell’inizio della milonga e del concerto, attendono che la lezione gratuita finisca ed intanto sbirciano i preparativi del palco.

Gino Zambelli, il bandoneonista del gruppo e leader del Cuarteto Pichuco, sta facendo la pro

va per il sound check con Rubén Peloni che al microfono collauda la voce.

Per un breve mo

Foto di Tiziana Michelotto

mento in tutta la piazza riecheggia la voce acuta di Rubén, non è un Do di petto, ma poco ci manca, tanto basta per incuriosire tutti i passanti.

Sono le 21:00, la piazza comincia ad animarsi e i tangueri sono pronti a ballare, ma siamo ancora in pochi.

La piazza è vasta e ci si perde nella bellezza scenografia, la luce sciama e la penombra della notte avanza, occorrerà aspettare l’inizio dell’orchestra perché si trasformi tutta di colpo in una grande dama del tango.

Chi ha già avuto modo di ascoltare la formazione del Cuarteto Pichuco sa bene quanta carica sappiano trasmettere al pubblico, ma quella sera dovevate esserci.

Che sia dipeso dalla spensieratezza dell’evento o dalla bellezza del luogo, sta di fatto che si è ballato proprio come dovrebbe essere lo spirito della milonga: libero, sguardi fugaci un sorriso e subito in pista, con piedi che volano per l‘energia presa dalla terra e poi la musica cantata dal vivo, lasciarsi cullare dal suono del bandoneon e nell’ascolto del tuo partner.

Alla fine sono proprio i piedi a riportati a terra, fanno male da tanto che hai ballato, senza mai sedersi.

Tra i bis richiesti e gli interminabili applausi a Gino Zambelli, Luca Rossetti, Rubén Peloni ed al Tdj Alberto Muraro, la serata si avvia alla sua conclusione con una vivacissima Chacarera, attesa da tutti gli appassionati.

Pubblico e tangueri, per un attimo si fondono, e tu ti fai piccolo davanti al mistero della musica, ti chiedi come essa possa rinnovarsi sempre in un messaggio antico e nuovo.

Foto di Tiziana Michelotto

Le luci si spengono e la piazza nel suo silenzio ci dà la buonanotte.

Ci si avvia verso casa con il cuore leggero, le gambe stanche e forse anche un po’ affamati, ma sazi, sazi di gioire della vita grazie anche al Tango.

Vi aspetto alla prossima puntata: Boliche Tango Club e l’esibizione di Carlitos Espinoza e Augustina Piaggio

Vi ricordo le interviste di Tiziana Michelotto raccolte durante le serate del Festival  in onda su Webradio Faitango : per essere sempre a conoscenza delle puntate in onda e gli orari potete seguire la pagina facebook Webradio Faitango – La voce del Tango.

Come sempre Buona onda a tutti

Barbara Savonuzzi

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