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El Gatoloco

CUENTA HISTORIAS DE GOTAN

PUBBLICATO IL 22 Dicembre 2022

Il naso curioso del Gatto. Quando il sole era oramai al tramonto e il calore dell'estate si stemperava nella dolcezza della sera, giungeva lui, l'atteso portatore di gaiezza, "l'organetto"con la sua immancabile coda di bimbi festanti. Per le strade di Buenos Aires, oltre agli ambulanti indipendenti, almeno per tutto il 1910, ebbero una fortunata diffusione anche gli organetti gestiti dalla società "Rinaldi-Roncallo", la quale contribuì con questo strumento, alla diffusione del tango come musica popolare, grazie anche all’impulso dato da José Luis Roncallo figlio, che fu un valente musicista attivo nel tango stesso. Godiamoci quindi il brano strumentale “Organito de…
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Da Nord a Sud

L'Italia si veste di tango

PUBBLICATO IL 21 Dicembre 2022

Bentornati cari Lettori, auguri di buon Natale da parte di tutto lo staff di Faitango. Il tango, rallegra e porta serenità con i suoi abbracci pieni di calore. A chi non è accaduto di entrare in Milonga con un peso sull’anima ed uscirne alleggerito? Bastano poche tande. Come per il buon vino se ne assapori il profumo intensamente è sufficiente un bicchiere per lasciarti inebriato e un po’ innamorato. Venerdì 23 Dicembre a Squinzano provincia di Lecce, Giovanni Sicuro, maestro di tango e Presidente dell'associazione Amortango con il progetto "archeology-tango" porta il tango nei luoghi dell'archeologia industriale, creando un ambientazione…
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El Gatoloco

CUENTA HISTORIAS DE GOTAN

PUBBLICATO IL 14 Dicembre 2022

Les Trottoirs de Buenos Aires (Veredas de Buenos Aires) (I marciapiedi di Buenos Aires). Julio Cortázar nel tango omonimo, per la musica di Edgardo Cantón, in un breve testo del 1980, titolandolo alla francese, descrive le fasi della maturazione che il maschio dei sobborghi compie in grazia degli stimoli che riceve dal mondo che lo circonda e, scevro dell'ipocrisia di chi questa educazione non osava neppure pensarla da adulto, volge un pensiero grato al proprio passato. In spagnolo il marciapiede si chiama vereda ma, il lunfardo nella sua predilezione per anagrammare le parole, lo chiama "vedera". Come conseguenza inevitabile, chi…
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